02 Marzo 2021
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Se da un lato la pandemia ha accelerato determinati trend come la digitalizzazione e l’attenzione verso temi legati alla sostenibilità, dall’altro ha incrementato alcune criticità economico sociali. L’aumento del debito e il conseguente rischio di credito crescono a livello globale e le tensioni sociali continuano a rappresentare un potenziale rischio. Il 2021 sarà davvero l’anno della ripresa economica dopo la profonda recessione del 2020? Quali sono i reali rischi per l’export italiano? La Risk Map di SACE, presentata oggi in modalità digitale, “quest’anno si tinge di colori più accesi, a causa dell’incremento generalizzato dei livelli del rischio del credito e dei rischi politici, ma con alcune eterogeneità nelle diverse aree”, si legge sul Corriere della Sera. "Sostenibilità e crescita non sono in antitesi", ha affermato Daniele Manca, Vicedirettore del Corriere della Sera, nel moderare la presentazione di quella che lui stesso ha definito una "mappa dei rischi piena di luci e ombre".
Rodolfo Errore, Presidente di SACE, durante la presentazione online ha affermato: "Oggi presentiamo la Risk Map di SACE, strumento per aiutare nel concreto le aziende. Tuttavia, la Risk Map rappresenta una vera e propria istantanea della situazione mondiale, una fotografia del mondo dopo un anno di pandemia, una chiave di lettura delle principali sfide in corso. La mappa mette in evidenza le opportunità e i fattori legati alla ripartenza da cogliere e su cui puntare. Quindi è una mappa dei rischi ma anche delle opportunità. La crisi in corso è molto particolare poiché sanitaria. Le imprese sono state obbligate a fermare la produzione per decreto, e questa è una situazione assolutamente particolare.
Nel secondo trimestre del 2021 ci aspettiamo una crescita. La ripartenza sarà caratterizzata da alcuni driver. L’export è sicuramente il motore fondamentale della nostra economia e del Made in Italy. Le imprese e gli imprenditori italiani sono graditi all’estero. Tuttavia, l’export da solo non basterà e servirà a puntare su politiche economiche espansive e su un’ambiziosa agenda verde.
La sostenibilità sarà la priorità trasversale, bisogna ripartire proprio dalla sostenibilità. L’agenda 2020/2030 credo sia un progetto eversivo di totale cambiamento del sistema. SACE avrà un ruolo importantissimo nella transizione ecologica in Italia, siamo una sorta di advisor istituzionale delle imprese, non ci limitiamo ad offrire prodotti.
Questo è un momento fondamentale per la storia del nostro paese. Dalle scelte di oggi dipenderà il futuro. Digitalizzazione, rivoluzione verde, equità sociale e sanità saranno i punti fondamentali" .
“E’ stato un anno che ha portato con sé uno shock straordinario, ma che ha anche evidenziato la necessità di indirizzarsi su investimenti di largo respiro" afferma Pierfrancesco Latini, Amministratore Delegato di SACE. "Nel 2020 questa è diventata un’urgenza per gettare le fondamenta della ripresa economica in questa fase. Dobbiamo colmare un ritardo a livello digitale che influenza la nostra competitività. Il made in Italy e il nostro territorio sono gli elementi chiave della nostra resilienza" .
"Penso soprattutto alla sostenibilità, priorità assoluta e trasversale. E’ maturata la necessità di un approccio sostenibile ma in realtà è ormai diffusa una forte attenzione verso i settori green. Le priorità del nostro paese si stanno intrecciando a quelle del Green New Deal, piano in cui SACE deve dare garanzie pubbliche. Non ci sarà nessuna ripartenza senza economia pulita e sostenibile. Sostenibilità ambientale ma non solo, anche quella sociale è importantissima. La nostra Risk Map lo evidenzia: la ripresa deve avvenire su nuove basi, più inclusive. Bisogna ripensare a strategie sostenibili sotto tutti i punti di vista. Tutto questo è parte integrante del DNA di SACE” .
“Il debito è un tema cruciale e critico. Il totale dei debiti, sia pubblici che privati, è cresciuto" sostiene Alessandro Terzulli Chief Economist, SACE. Il fondo monetario internazionale ha fatto interventi interessanti in 83 paesi: sospensione del debito varato dal G20. Basta? Forse no" .
"Sicuramente abbiamo diversi esempi di resilienza in Asia orientale, l’area che ha tenuto meglio. Non solo in Cina, Giappone ma anche in Vietnam. A livello politico c’è il rischio di violenza e instabilità politica, ma anche qui abbiamo esempi interessanti che dimostrano un miglioramento. In Africa Subsahariana le prospettive sono buone, anche il Cile sta gestendo molto bene le vaccinazioni e ha avuto un lieve miglioramento nella situazione politica” .
“L’obbiettivo principale della nostra azienda è quello di aiutare i nostri partner e clienti a diminuire impatto energetico attraverso elettrificazione e digitalizzazione. I paradigmi di Enel X: sostenibilità e convenienza possono andare di pari passo e garantire il livello di competitività che il servizio e prodotto mantengono sul mercato".
"Spesso si parla della sostenibilità come un’aggiunta ai costi, ma in realtà spesso e volentieri si ottengono riduzioni nei costi di produzione. Sostenibilità, competitività e qualità devono andare di pari passo. Noi ad Enel X ci occupiamo proprio di questo, creare il triangolo perfetto" .
Per quanto riguarda il Recovery Fund, il focus deve cadere su 3 obiettivi: elettrificazione, sburocratizzazione e creare una filiera industriale in Italia. L’elettrificazione dei consumi per rendere sostenibili in medio e lungo periodo le nostre economie. Sburocratizzazione generale della nostra pubblica amministrazione. L’ultimo punto è non dimenticare di costruire una filiera industriale importante in Italia” .
"Enel accompagna SACE in questo viaggio verso i rischi nel mondo" ha affermato Carlo Papa Managing Director, Fondazione Enel. "Il benessere sociale in qualche misura può aiutare i paesi a riprendersi. Il covid ci ha insegnato che l’inquinamento e la disparità sociale hanno determinato un peggioramento degli effetti del virus. Le misure analizzate, come il benessere sociale, la transizione energetica, devono essere considerate in maniera complementare a quelle classiche" .
"L’Italia quest’anno non soltanto avrà la presidenza del G20 ma anche della COP26. La cosa assolutamente positiva è che gli Stati Uniti rientrano negli accordi per il cambiamento climatico e i giovani sono posti al centro. Inoltre, il governo appena formatosi vede la formazione del Ministero della Transizione Ecologica, dunque il G20 e la COP26 iniziano con i migliori auspici”.
Durante la presentazione della Risk Map SACE, Silvia Abrate Direttore Risk Management, Supply Chain and Business Integrity di Saipem, ha affermato: "L’Hub energetico nell’alto Adriatico dedicato alle rinnovabili rappresenterà una prima nel Mar Mediterraneo, sarà uno dei primi parchi eolici offshore. Si tratta di un progetto di grandi dimensioni che prevede l’installazione di 65 turbine eoliche, parco fotovoltaico galleggiante e produzione di idrogeno".
"Saipem ha nel proprio DNA l’approccio al rischio, di fatti facciamo progetti in aree remote da circa 60 anni. Passiamo dagli ambiti tradizionali a quelli rinnovabili. Per noi la transizione energetica significa avere un nuovo scenario in cui muoversi. L’analisi di rischio è condotta in tutti i momenti aziendali, tutta la vita di un progetto è accompagnata dall’analisi di rischio.”
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