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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Nel cuore della Roma postunitaria, tra l’alba del Regno d’Italia e la vigilia della Grande Guerra, i salotti di Ersilia Caetani Lovatelli e Giuseppe Primoli rappresentarono dei poli di riferimento sociale, culturale e politico

Il convegno, che si terrà a Roma dal 2 al 4 dicembre 2025, intende ripercorrere la storia di questi anni fulgidi trascorsi in luoghi suggestivi, restituendo la complessità di un’epoca

26 Novembre 2025

Nel cuore della Roma postunitaria, tra l’alba del Regno d’Italia e la vigilia della Grande Guerra, i salotti di Ersilia Caetani Lovatelli e Giuseppe Primoli rappresentarono dei poli di riferimento soc

Convegno internazionale – Roma, 2-4 dicembre 2025

Salotti romani tra il 1870 e il 1914: Ersilia Caetani Lovatelli e Giuseppe Primoli

Nel cuore della Roma postunitaria, tra l’alba del Regno d’Italia e la vigilia della Grande Guerra, i salotti di Ersilia Caetani Lovatelli e Giuseppe Primoli rappresentarono dei poli di riferimento sociale, culturale e politico. Il convegno, che si terrà a Roma dal 2 al 4 dicembre 2025, intende ripercorrere la storia di questi anni fulgidi trascorsi in luoghi suggestivi, restituendo la complessità di un’epoca in cui arte, politica, scienze, archeologia e mondanità si intrecciarono in inedite forme.
Organizzato in tre celebri sedi dell’universo culturale romano - Fondazione Camillo Caetani, Fondazione Primoli ed École Française - l’incontro prevederà sessioni tematiche che coinvolgeranno studiosi italiani e stranieri, specialisti in storia, archeologia, letteratura, storia dell’arte, musicologia e studi di genere. Oltre alla dimensione politica e intellettuale, una particolare attenzione sarà riservata anche agli aspetti forse meno esplorati ma di certo non meno significativi della vita salottiera: la musica da camera, i balli, l’etichetta e la moda. Elementi che contribuirono alla genesi di codici comportamentali condivisi e di una raffinata estetica, specchio delle pratiche del tempo. I salotti di Ersilia Caetani e Giuseppe Primoli verranno raffigurati non come semplici spazi di dibattito, ma anche come teatro di rappresentazione sociale e culturale, in cui suoni, costumi e musiche assunsero una funzione comunicativa centrale all’interno dell’ormai perduta “civiltà salottiera”.

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