Mercoledì, 22 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

"Lo Zen e il tiro con l'arco" di Eugen Herrigel, solo conoscendo a fondo noi stessi potremo centrare il bersaglio

Si tratta di un volumetto di cento pagine che racconta il percorso del filosofo tedesco, protagonista del libro, nell'apprendimento dello Zen attraverso la disciplina del tiro con l'arco

17 Giugno 2025

"Lo Zen e il tiro con l'arco" di Eugen Herrigel, solo conoscendo a fondo noi stessi potremo centrare il bersaglio

Per quanto riguarda la letteratura di stampo spirituale, sicuramente un piccolo capolavoro è "Lo Zen e il tiro con l'arco" di Eugen Herrigel. Si tratta di un volumetto di cento pagine che racconta il percorso del filosofo tedesco, protagonista del libro, nell'apprendimento dello Zen attraverso la disciplina del tiro con l'arco. Nel corso della narrazione, il suo maestro lo guida oltre i limiti della razionalità e del desiderio di successo, invitandolo a svuotarsi interiormente e ad affidarsi all’istinto. L’insegnamento non coinvolge solo la tecnica, ma l’intera persona, fino a quando arco, freccia, bersaglio e arciere cessano di essere elementi separati e si fondono in un’unica esperienza di piena consapevolezza.

L’abbiamo letto in Edizione Adelphi 1986, con la traduzione di Gabriella Bemporad e l’introduzione di Daisetz T. Suzuki. Un modo per entrare in contatto con la mistica orientale, che viene trasmessa in ogni lato dell’esistenza. In Cina e Giappone il tiro con l’arco ha una tradizione antichissima, una disciplina che si erge a metafora della vita.

In questo modo il tiro con l’arco si è trasformato in una cerimonia che interpreta la ‘grande dottrina’. Anche se in questo stadio l’allievo non afferra ancora la portata spirituale dei suoi colpi, comprende però definitivamente perché il tiro con l’arco non può essere uno sport, un esercizio ginnico. Comprende perché ciò che si può apprendere tecnicamente deve essere esercitato coscienziosamente e fino alla sazietà. Se tutto dipende dal sapersi inserire nell’accadimento con perfetto abbandono di sé e di ogni intenzione, il compimento esterno dovrà prodursi come da solo, senza la riflessione lo guidi e lo controlli.

Una citazione da questo testo, che, nonostante la brevità, racchiude una grande saggezza e che sembra insegnarci un importante dogma taoista, quello di vivere la vita “non agendo”, nel senso d’imparare a lasciarsi trascinare dal flusso naturale dell’esistenza, anziché “agire”, nel senso di forzare pensieri e situazioni con le nostre intenzioni e la nostra invadente razionalità che ci imprigiona dentro preconcetti.

In questo senso il tiro con l’arco si fa allegoria della vita. Quando impareremo a svolgere ottimamente la disciplina? Solo quando avremo piena confidenza di noi stessi, solo quando saremo in grado d’individuare il centro del bersaglio nel nostro intimo, prima ancora di vederlo davanti a noi.

Di Stefano Duranti Poccetti

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x