18 Maggio 2025
Un poeta molto interessante dell'ambito contemporaneo Massimo Triolo. Il suo è un registro incisivo e potente, con un’attenzione particolare per lo stile, che l’Autore padroneggia pienamente, in grado di passare agevolmente da un registro all’altro.
Sono tante le tematiche trattate, che vanno da argomenti esistenziali a politici, da problemi filosofici a preziosi spunti di riflessione, interpretati allo stesso tempo in modo visionario e profondamente concreto, con un interesse particolare per la musicalità del verso e l’uso originale delle immagini.
Massimo Triolo ha pubblicato nella sua carriera diversi volumi di poesia, prosa e saggistica e unisce il suo percorso di scrittore con quello di Artista e giornalista, collaborando con diverse realtà nazionali.
La sua ultima pubblicazione è “Il sacrificio del miele” (Raffaelli Editore, 2024), una raccolta di quasi duecento pagine, dove è possibile rintracciare la poetica dello scrittore di Arezzo.
“Ho veduto amanti camminare su lame,
spostare il cielo
e sorreggere stelle.
Amanti col coraggio degli amanti,
amanti così poco assennati.
Dipinti sui muri,
che scalano montagne,
consegnano una stilla di luce
al buio delle anime.”
Solo qualche verso della lirica “Amanti”, per immergersi nello stile di Triolo, che a tratti si fa diretto, a tratti più elaborato, ma sempre capace di comunicare in modo privilegiato con le nostre emozioni e la nostra Anima, dandoci anche la possibilità di riflettere sui vari scorci dell’esistenza. C'è spesso, in queste pagine, un canto in grado di spogliare l’apparenza e offrire prospettive inusuali, inattese, come se non fosse tanto importante ciò che viene scelto come emblema dell’esistenza, quanto lo sguardo che vi si posa. Uno sguardo che, nell’osservare, finisce per rivelare anche se stesso — nella sua natura fragile, sfuggente, a tratti effimera — e che proprio in questa vulnerabilità trova il cuore pulsante e il senso più vero della vita.
Il titolo della silloge richiama un celebre capitolo di “Così parlò Zarathustra” di Friedrich Nietzsche, con un invito a vivere la vita pienamente, in modo appagante e autentico, senza cadere nella rete della prigione sociale.
In definitiva “Il sacrificio del miele” è una raccolta tutta da leggere di un Poeta ormai affermato nel panorama e che si distingue con un’estetica tutta propria, brillando di rara abilità compositiva.
In Italia la poesia non è morta, ma i grandi poeti, lontani dal mainstream, vanno ricercati e scoperti. Ne usciremo sempre ben ripagati.
Di Stefano Duranti Poccetti
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