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Hokusai, "La grande onda di Kanagawa": il picco artistico nel momento peggiore della vita

È la prima e più celebre opera della serie intitolata "Trentasei vedute del Monte Fuji" oltre a essere la più famosa nel suo genere e una delle immagini più conosciute al mondo.

22 Ottobre 2022

Sotto un'onda al largo di Kanagawa

"La grande onda di Kanagawa" (神奈川沖浪裏 lett. "Sotto un'onda al largo di Kanagawa") è una xilografia in stile ukiyo-e del pittore giapponese Katsushika Hokusai pubblicata la prima volta tra il 1830 e il 1831. È la prima e più celebre opera della serie intitolata "Trentasei vedute del Monte Fuji" oltre a essere la più famosa nel suo genere e una delle immagini più conosciute al mondo.

Raffigura un'onda tempestosa che minaccia alcune imbarcazioni al largo di una zona corrispondente all'odierna prefettura di Kanagawa; come in tutte le altre rappresentazioni di questa serie sullo sfondo compare il Monte Fuji. Ottenne immediato successo sia in patria che in Europa, contribuendo alla nascita del giapponismo nella seconda metà del XIX secolo. Dal XX secolo in poi la sua popolarità crebbe ancora diffondendosi tantissimo nella cultura di massa, venendo spesso copiata e parodiata.

Comunque durante la fase di composizione dell'opera, Hokusai si trovava in un periodo della sua vita particolarmente stressante e difficoltoso. Afflitto da gravi problemi economici e tormentato da problemi di salute nel 1828 fu costretto anche a prendersi cura del nipote e accollarsi i debiti di questo: ripercussioni finanziarie che pesarono sulla sua attività per gli anni a venire e, probabilmente, furono il motivo per cui egli decise che il tema principale della serie "Trentasei vedute del Monte Fuji" sarebbe stato il contrasto tra la sacralità del Fuji e la vita secolare.

L’originale oggi si trova in Giappone presso il Museo di Hakone- insolito museo all'aperto esteso 70.000 metri quadri che occupa le omonime montagne ed è raggiungibile in treno da Tokyo - ma diverse copie dell'opera sono conservate in prestigiosi musei del mondo tra i quali il Civico Museo d'Arte Orientale di Trieste e il Museo d'Arte Orientale di Torino.

Di Giovanni Conticelli

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