27 Gennaio 2022
I MARTIRI DI EL SALVADOR IN UN PROGETTO ARTISTICO DI GOTHY LOPEZ, LA PITTRICE DEI SANTI
La recentissima Beatificazione dei nuovi quattro martiri salvadoregni ancora risuona nell’aria della città eterna: in pochissimo tempo El Salvador ha visto canonizzato l’arcivescovo Romero e altri quattro martiri che sabato scorso sono stati proclamati martiri della fede.
In questo contesto il lavoro dell'artista Gothy Lopez "la pittrice dei Santi" originaria di El Salvador già nota per il celebre ritratto di Sant' Oscar Romero durante la canonizzazione a Roma nel 2018 e per la pala d’altare di Santo Stefano Maggiore di Milano. Oggi il suo progetto artistico denominato MARTYRES, diventa più che attuale.
Il progetto espositivo itinerante, che sarà presentato nel marzo prossimo nella città di Milano e successivamente a Roma, è basato sul tema del martirio di religiosi e laici in El Salvador negli anni Ottanta, periodo storico fortemente segnato dalla guerra civile, teatro del martirio dell'arcivescovo di San Salvador, monsignor Oscar Arnulfo Romero, recentemente canonizzato da Papa Francesco.
Il progetto è il prodotto del processo di ricerca artistica avviato nel 2015 dall'artista Gothy, già nominata dall'Assemblea Legislativa della Repubblica di El Salvador come "Illustre Pittrice di El Salvador". Con sguardo visionario e grande intuizione, l’artista l’artista vuole dare un personale contributo al recupero storico del suo Paese, anticipando così gli eventi che avrebbero poi portato sugli altari il Santo Martire Oscar Romero nell'ottobre 2018.
I personaggi rappresentati in questa mostra sono stati tutti portati al martirio per aver praticato l'opzione preferenziale per i poveri e per cercare la verità alla luce del Vangelo: tutti erano vicini all’arcivescovo Romero, come padre Rutilio Grande e Fray Cosme Spessotto. Poiché l'elenco dei religiosi martirizzati in El Salvador nel periodo indicato è lungo, questa Mostra di dodici Ritratti ad Olio, numero simbolico come i 12 apostoli, si presenta come la prima parte di un lungo progetto di riflessione e recupero di un importante segmento della storia contemporanea di El Salvador.
Per l'artista, il motivo d'ispirazione di questo grande lavoro di ricerca è stato il desiderio di portare alla luce persone straordinarie che hanno fatto la differenza anche a costo della vita, e che per molti anni sono rimaste nell’oblio "Vorrei dare voce e immagine a questi martiri attraverso le mie tele" ha dichiarato l’artista.
Il Vaticano ha dichiarato beati Rutilio Grande, Nelson Rutilio Lemus e Manuel Solórzano, assassinati nel marzo 1977 a El Paisnal dagli squadroni della morte; ed anche il sacerdote di origine italiana Cosme Spessotto.
Ma le violenze sono state innumerevoli negli anni della guerra civile, terminata nel 1992.
A San Salvador, la notte del 16 novembre 1989, una squadra di militari fa irruzione nella casa dei gesuiti della Università Centroamericana (UCA) e uccide sei religiosi: Ignacio Ellacuria, rettore, filosofo e teologo, figura rappresentativa del gruppo, e Segundo Montes, Ignacio Martìn Barò, Amando Lopez, Juan Ramòn Moreno e Joaquin Lopez. Con loro vengono uccise anche due donne di servizio: Elba Ramos e la figlia Celina.
Nel 1989 il paese centramericano di El Salvador si trova in piena tensione sociale. Fondato su un’economia agraria, con grandi latifondisti da un lato e braccianti senza terra dall’altro, è attraversato da povertà e ingiustizie. La chiesa salvadoregna riceve rinforzi da tutta la Chiesa e anche dalla Compagnia di Gesù. In particolare il gruppo di missionari gesuiti dell’UCA, attenti alla realtà circostante e con la riflessione teologica, s’impegna in una presa di coscienza, formando gli studenti ad assumersi la responsabilità sociale, civica e politica del paese. Uomini di dialogo, di fronte agli atteggiamenti violenti della destra e della sinistra, i gesuiti dell’UCA sperano in una terza forza che pratichi la negoziazione tra le parti, unica soluzione possibile per raggiungere la pace nazionale. Ignazio, addolorato per gli atti di terrorismo, accetta la richiesta del governo di collaborare come mediatore, criticando la recente offensiva guerrigliera e riaffermando la sua fiducia nella negoziazione. Tuttavia l’atteso dialogo si trasforma in terrore, con la violenta morte, in una notte, di P. Ellacuria e compagni. Ellacuria fu un uomo di ideali utopici, contrario a ogni violenza e, seppur influenzato in alcune idee da Marx, di un pensiero solidamente innestato nella fede cristiana. Il contatto con i più poveri portò alla morte di questi gesuiti, che così testimoniano l’attaccamento al popolo salvadoregno, in uno con la loro consacrazione a Dio.
fonte: http://www.santiebeati.it/dettaglio/95845
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