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Torino, 15enne disabile rapito e torturato da una baby gang di coetanei: rasato, bruciato e gettato nel fiume nella notte di Halloween

Un ragazzo di 15 anni con disabilità è stato sequestrato, picchiato e umiliato da tre coetanei tra Moncalieri e Torino. Convinto a seguirli con un pretesto, è stato rasato, bruciato con una sigaretta e costretto a entrare nel fiume a petto nudo. La madre: “Voglio solo giustizia”. I carabinieri indagano su una baby gang, già nota per episodi di bullismo

03 Novembre 2025

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Un episodio di brutale violenza ha sconvolto la notte di Halloween a Moncalieri, alle porte di Torino. Un ragazzo di 15 anni con disabilità è stato attirato in una casa da tre coetanei che, dopo avergli sequestrato il telefono, lo hanno picchiato, rasato e seviziato per ore. Sotto la minaccia di un cacciavite, la vittima è stata costretta a spogliarsi e a entrare nel fiume, tra sputi, insulti e umiliazioni.
Nonostante il freddo e le ferite, il giovane è riuscito a salvarsi e a chiedere aiuto. I sanitari del 118 lo hanno soccorso e trasferito all’ospedale Santa Croce di Moncalieri. Ora è fuori pericolo, ma profondamente traumatizzato.

Torino, 15enne disabile rapito e torturato da una baby gang di coetanei: rasato, bruciato e gettato nel fiume nella notte di Halloween

Secondo la denuncia presentata ai carabinieri, il 15enne sarebbe stato convinto da un compagno di scuola a non tornare a casa del nonno e a seguirlo in un appartamento a Torino, dove non c’erano adulti. Una volta all’interno, la baby gang gli avrebbe tolto il telefono, bloccato i numeri dei genitori e chiuso in bagno per ore, insultandolo e colpendolo.
La madre, sotto choc, racconta: «Gli hanno spento una sigaretta sulla caviglia, lo hanno rasato e tagliato con una lametta. Poi lo hanno portato al fiume e buttato in acqua. Quando l’ho visto, non lo riconoscevo più».

Gli investigatori ritengono che la violenza sia avvenuta lungo la Dora Riparia, dove sarebbero stati notati movimenti sospetti nella notte di Halloween. Secondo la ricostruzione, i tre aggressori avrebbero ripreso la scena con un cellulare, ridendo e sputando dall’alto di un ponte mentre la vittima cercava di risalire la riva.
Al momento non è confermata l’esistenza del video, ma i carabinieri stanno analizzando celle telefoniche e telecamere di sorveglianza per identificare con certezza tutti i coinvolti.

Indagini e reazioni: comunità sconvolta, istituzioni chiedono risposte

L’inchiesta, coordinata dalla Procura dei Minori di Torino, ipotizza i reati di sequestro di persona, lesioni aggravate e tortura. Gli aggressori sarebbero adolescenti noti alle forze dell’ordine, già segnalati per episodi di bullismo e violenze di gruppo.
L’episodio ha scosso profondamente la comunità di Moncalieri, dove scuole, associazioni e istituzioni locali hanno espresso solidarietà alla famiglia della vittima e chiesto un rafforzamento delle misure di prevenzione.

Il sindaco ha convocato un tavolo straordinario con dirigenti scolastici e servizi sociali, mentre le associazioni giovanili parlano di “emergenza educativa e culturale”.
Nel frattempo, le forze dell’ordine hanno annunciato controlli mirati nei luoghi di ritrovo e campagne di sensibilizzazione contro la violenza tra minori.

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