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Mentre Netflix perde abbonamenti c’è il ritorno al Grande Cinema. Un piccolo incidente, Palma d’Oro al Festival di Cannes. Correte a vederlo.

03 Novembre 2025

Mentre Netflix perde abbonamenti c’è il ritorno al Grande Cinema. Un piccolo incidente, Palma d’Oro al Festival di Cannes.  Correte a vederlo.

Consigli di buona visione: Un semplice incidente diventa la scintilla di una catena di conseguenze sempre più travolgenti al limite del paradossale. Jafar Panahi é uno dei più grandi registi della storia del cinema iraniano e uno dei maggiori autori contemporanei, premiato in tutti i più importanti festival internazionali. Un semplice incidente offre l’ennesima testimonianza di un’idea di cinema straordinariamente vitale, capace di coniugare impegno civile, sperimentazione  e  libertà d’invenzione probabilmente senza pari. 

Girato clandestinamente, senza il permesso ufficiale delle autorità iraniane, il film conferma l’impegno di Panahi a difendere l’integrità artistica e l’indipendenza creativa. Un semplice incidente unisce dramma e ironia, muovendosi sul sottile confine tra tragedia e grottesco. L’ironia dissacrante, cifra distintiva del suo cinema, diventa lo strumento attraverso cui Panahi mette in scena l’assurdità dei meccanismi di potere e la fragilità dei giudizi morali. Un aguzzino viene riconosciuto dalle sue vittime,  par hazard, anni dopo. Le aveva torturate, appese a testa in giù per giorni. Erano bendate. Loro lo riconoscono solo dalla voce e dall’ inconfodibile passo della sua gamba con protesi che in gergo chiamavano gambalesta. Lui nega ma alla fine confessa: “Sono un sacco di m..”.  Le vittime non vogliono diventare come lui, non sono assassini e lo lasciano andare.. Il finale è un inaspettato colpo di scena che non voglio spoiler. 

 Dopo aver vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2025Un semplice incidente è stato designato dalla Francia come candidato ufficiale agli Oscar 2026 per il Miglior Film Internazionale. E secondo me lo vincerà.

Per quelli che hanno amato Taxi, altra opera clandestina del regista più ricercato in Iran, ancora un spunto di amara riflessione. Il  cineasta sul quale da anni grava un divieto di girare film nel proprio paese, realizza questo finto documentario alla luce del giorno, coinvolgendo la nipote e attori non professionisti. Panahi è anche interprete, nei panni di se stesso tassista, nonché direttore della fotografia, sceneggiatore, montatore e produttore della pellicola.

Nel 2015 si è aggiudicato l'Orso d'oro come miglior film al Festival internazionale del cinema di Berlino. Premio che venne ritirato dalla piccola nipote Hana, tra le interpreti del film, essendo impedito al regista Panahi di uscire dal proprio esilio.

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