23 Ottobre 2025
Il processo per la morte di Giulio Regeni sarà sospeso. È quanto ha disposto la I Corte d'Assise di Roma, accogliendo una richiesta formulata dai difensori dei quattro 007 egiziani imputati relativamente ai costi per le consulenze tecniche che gli stessi legali, nominati d'ufficio, sono chiamati ad affrontare. La Corte d'Assise ha quindi accolto una questione di Costituzionalità disponendo un nuovo invio degli atti alla Corte Costituzionale.
Il processo per Giulio Regeni, il giovanissimo ricercatore friulano torturato e ucciso mentre faceva ricerca in Egitto nel 2016 e per la cui morte sono ora indagati quattro agenti egiziani, si fermerà per alcuni mesi. In attesa che si pronunci la Corte Costituzionale. Facciamo un salto indietro. È stato durante l'ultima udienza di processo che è stato sollevato il nodo sul gratuito patrocinio per la difesa d'ufficio. Perché, detto altrimenti, alla base della sospensione del processo c'è una motivazione economica. I rappresentanti legali degli imputati egiziani - Usham Helmi, il generale Sabir Tariq e i colonnelli Athar Kamel Mohamed Ibrahim e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif - erano stati infatti nominati d'ufficio. In realtà, com'è noto, i quattro imputati, accusati a vario titolo di rapimento, torture e omicidio, sono di fatto irreperibili né l'Egitto ha mai collaborato. Nonostante l'irreperibilità degli imputati, per far partire il processo, la Corte Costituzionale aveva bypassato una sentenza storica che appunto impediva di procedere in assenza degli imputati accusati.
Ora però arrivano i problemi pratici, o meglio economici. Chi deve pagare la consulenza tecnica decisiva? E così i legali d'ufficio - Paola Armellin, Filomena Pollastro, Tranquillino Sarno e Anna Lisa Ticconi - hanno chiesto di valutare l'incostituzionalità della normativa attuale. E i giudici hanno ritenuto tale questione "non manifestatamente infondata" e "rilevante" al fine della definizione del giudizio. I difensori chiedono così di estendere il gratuito patrocinio anche agli imputati "per permettere di accedere ad un contraddittorio effettivo". Uno dei legali difensori, Tranquillino Sarno, ha così commentato quanto disposto: "Siamo soddisfatti della decisione, perché la Corte d'Assise ha rilevato la possibile violazione del diritto di difesa, che nasce a seguito della prima sentenza della Corte Costituzionale che ha creato una figura ibrida di imputato". Ora dunque, bisognerà attendere che si pronunci la Corte Costituzionale.
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