La Commissione Cultura della Camera ha approvato un emendamento al disegno di legge Valditara sul consenso informato, estendendo il divieto di attività didattiche e progettuali sui temi della sessualità e dell’affettività anche alle scuole secondarie di primo grado, oltre che all’infanzia e alla primaria.
L’obiettivo del provvedimento, spiegano i promotori, non è censurare ma riportare equilibrio e trasparenza su temi delicati, garantendo che l’educazione dei minori resti in linea con l’età e con i valori delle famiglie. “Troppo spesso – ha dichiarato il deputato della Lega Rossano Sasso, relatore del ddl – attivisti ideologizzati di estrema sinistra e militanti LGBT sono entrati nelle aule per parlare di coito, fluidità di genere e pratiche sessuali a bambini di sei anni. Con questo testo diciamo basta”.
Il ddl, fortemente sostenuto dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, prevede che alle scuole superiori si potranno organizzare corsi o incontri su temi di natura sessuale o affettiva solo previo consenso informato dei genitori e con l’approvazione del collegio docenti e del consiglio d’istituto. “Non si tratta di oscurantismo – ha spiegato la leghista Giorgia Latini, prima firmataria dell’emendamento – ma di una misura di buon senso per garantire contenuti scientificamente fondati, adeguati all’età e pienamente condivisi con le famiglie”.
Il provvedimento introduce anche criteri più rigorosi per la selezione di esperti esterni, che dovranno possedere titoli accademici e comprovata esperienza, evitando improvvisazioni e derive ideologiche.
Dal centrodestra si sottolinea che la riforma “rafforza la collaborazione tra scuola e famiglia”, ponendo fine a esperienze improvvisate che hanno spesso suscitato polemiche e disinformazione. “La scuola non è un laboratorio sociale – ribadiscono Lega e Fratelli d’Italia – ma un luogo di istruzione e crescita armoniosa”.
Il ddl arriverà in Aula a novembre, con l’obiettivo dichiarato di “proteggere l’infanzia, restituire fiducia ai genitori e riportare l’educazione all’interno di una cornice di rispetto, equilibrio e responsabilità condivisa”.