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Manovra, 500mila € per educazione "gender" a scuola, Pro Vita & Famiglia: "Diranno che aborto è un diritto e si può nascere in corpo sbagliato"

L’emendamento voluto da + Europa prevede che nel prossimo anno scolastico si realizzino interventi e corsi di prevenzione e informazione agli studenti delle scuole secondarie

30 Dicembre 2024

Manovra, 500mila € per educazione "gender" a scuola, Pro Vita & Famiglia: "Diranno che aborto è un diritto e si può nascere in corpo sbagliato"

Una classe a scuola, fonte: imagoeconomica

Un emendamento alla manovra di bilancio, firmato da Riccardo Magi di +Europa, ha stanziato 500.000 euro per progetti scolastici dedicati all'educazione sessuale e all’educazione affettiva e "gender" nelle scuole italiane, scatenando le proteste dei Pro Vita. Il provvedimento "ha segnato un momento gravissimo per la libertà educativa delle famiglie italiane", spiega in un comunicato l'associazione Pro Vita & Famiglia.

"Pro Vita & Famiglia non è rimasta a guardare e ha chiesto espressamente al Governo di intervenire per neutralizzare in fase attuativa ogni finalità ideologica del provvedimento, ma ha anche annunciato che, insieme alle famiglie italiane, si è pronti alle barricate in ogni scuola per fermare l’ingresso di attivisti travestiti da esperti, pronti a insegnare che l’aborto è un diritto o che si può nascere nel corpo sbagliato e risolvere tutto con ormoni e chirurgia distruttiva", continua l'associazione.

L’emendamento prevede che nel prossimo anno scolastico si realizzino interventi e corsi di prevenzione e informazione rivolti agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Tuttavia, secondo Pro Vita & Famiglia, il finanziamento sarebbe un cedimento alle "pressioni ideologiche" dei movimenti LGBTQIA+ e trans-femministi. La onlus accusa la maggioranza di centrodestra, pur dichiaratamente contraria a simili provvedimenti in campagna elettorale, di aver tradito i propri elettori.

Accuse alla maggioranza sull'educazione sessuale in manovra

Pro Vita & Famiglia punta il dito contro la Lega, in particolare contro il sottosegretario al Mef, Federico Freni, accusato di aver gestito la contrattazione che ha portato all’approvazione dell’emendamento. L’onlus ha chiesto spiegazioni dirette al leader del partito, Matteo Salvini, lamentando un’incoerenza rispetto al programma elettorale che prometteva di proteggere i valori tradizionali e familiari.

"Nonostante i proclami elettorali, la maggioranza di centrodestra non ha fatto nulla per fermare questa pericolosa deriva. Al contrario, ha avallato il sì a finanziare iniziative che minacciano la libertà educativa dei genitori, dando spazio a un’agenda ideologica che stravolge i valori familiari. Fonti della maggioranza, infatti, hanno confermato a Pro Vita & Famiglia che l’emendamento di +Europa aveva ricevuto parere contrario dai Ministeri dell’Istruzione e della Famiglia, ma è passato a seguito di una contrattazione gestita in Commissione Bilancio dal Sottosegretario leghista al Mef Federico Freni", ha raccontato nella nota Pro Vita & Famiglia.

Le barricate nelle scuole

La onlus ha annunciato una serie di azioni contro l’attuazione del provvedimento. Tra le iniziative, coinvolgerà i Consigli di Istituto per impedire l’inserimento di tali progetti nei Piani Triennali dell’Offerta Formativa (PTOF). Inoltre, sta valutando l’organizzazione di manifestazioni davanti al Ministero dell’Istruzione per chiedere al ministro Giuseppe Valditara di bloccare quello che definisce "un maxi-finanziamento per l’agenda gender nelle scuole".

Secondo un sondaggio di Noto Sondaggi citato da Pro Vita & Famiglia, il 79% degli italiani ritiene che i genitori debbano decidere sui temi di sessualità e affettività, mentre l’80% sostiene la libertà educativa. L’approvazione del finanziamento, per i critici, rappresenta un tradimento delle famiglie italiane, che chiedono maggiore coinvolgimento nelle scelte educative dei figli.

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