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Famiglia nel bosco, altro caso ad Arezzo: 2 bimbi allontanati dai genitori: "Perchè facciamo homeschooling e non abbiamo rispettato obblighi vaccinali" - VIDEO

Ad Arezzo altri 2 bimbi di 4 e 8 anni sono stati allontanati dai genitori Nadia e Herald: "Ce li hanno portati via perché facciamo homeschooling e non abbiamo rispettato obblighi vaccinali"

03 Dicembre 2025

Due bambini di 4 e 8 anni sono stati allontanati da 47 giorni dai loro genitori a Caprese Michelangelo, nell’Aretino, con un provvedimento del Tribunale per i minorenni di Firenze. La famiglia, che aveva scelto homeschooling e non aveva completato tutti gli obblighi vaccinali, contesta la misura e denuncia di non avere più alcun contatto con i figli: “Perché tutto questo? Che male abbiamo fatto?”, dice la madre.

Famiglia nel bosco, altro caso ad Arezzo: 2 bimbi allontanati dai genitori: "Perchè facciamo homeschooling e non abbiamo rispettato obblighi vaccinali“

Il caso emerge dopo quello della famiglia di Palmoli a Chieti. Qui la vicenda riguarda Harald, perito elettronico di Bolzano, e Nadia, originaria della Bielorussia, che da un anno e mezzo vivono con i figli in una casa isolata tra i boschi di Caprese Michelangelo. Secondo quanto riportato, il 16 ottobre assistenti sociali, carabinieri e personale incaricato dal Tribunale hanno eseguito il decreto di allontanamento. Le telecamere di sorveglianza della casa hanno ripreso il momento in cui i due bambini vengono portati via in lacrime; il più piccolo sarebbe stato prelevato in pigiama e senza scarpe.

Il provvedimento, firmato dalla giudice Nadia Todeschini, secondo alcune ricostruzioni, si basa su due contestazioni: l'irregolarità nella procedura di istruzione parentale e la mancata collaborazione nei controlli sanitari previsti per i minori. La famiglia sostiene invece di aver scelto la scuola parentale come percorso educativo e afferma che le verifiche richieste siano state percepite come invasive. “Ci hanno ucciso”, racconta la madre, “sono 47 giorni che non abbiamo loro notizie. Neppure una telefonata”.

Harald riferisce che, il giorno dell’intervento, al cancello sarebbero arrivati due carabinieri per una notifica. Poco dopo, racconta, “dal bosco sono spuntati oltre dieci agenti in tenuta antisommossa. Il padre descrive l’ingresso in casa così: “Ho gridato a mio figlio di non aprire. Il carabiniere ha detto: "Se non ci fai aprire la porta, noi la sfondiamo". Mio figlio ha pensato fossi io e ha aperto”. Nel video si vede l’ingresso degli operatori e il momento in cui i bambini vengono portati via. “Abbiamo cercato solo un po’ di tranquillità. E invece ci hanno distrutto la vita, conclude. Il tribunale non ha disposto la sospensione della responsabilità genitoriale, ma un allontanamento temporaneo. I genitori, però, sottolineano il tema dell’assenza di comunicazioni con i figli e chiedono che venga garantito il diritto al contatto familiare.

La famiglia ha annunciato ricorsi e richieste di riesame del provvedimento, con l’obiettivo di riportare i bambini a casa e ristabilire la loro quotidianità.

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