07 Ottobre 2025
Fonte: imagoeconomica
Gli attivisti della Global Sumud Flotilla hanno denunciato Israele. I partecipanti della missione hanno presentato degli esposti alla procura di Roma dopo l'abbordaggio avvenuto in acque internazionali, e i reati che si ipotizzano sono diversi, dal sequestro di persona ai maltrattamenti. Nel mirino anche la Marina e la Difesa italiana per aver interrotto la protezione navale a 150 miglia da Gaza. Intanto, 138 attivisti rimangono nel carcere di Ketziot in attesa di essere espulsi. Ieri sono tornati gli ultimi 15 italiani, uno dei quali ha dichiarato: "Siamo stati attaccati con gli idranti. Siamo stati letteralmente presi come ostaggi. Abbiamo avuto solo un piccolo assaggio di quello che subiscono i palestinesi ogni giorno, ogni ora. Altre missioni? La mobilitazione continua. Il blocco navale è ancora lì ed il genocidio prosegue. Quelli che sono raccontati come accordi di pace sono solo condizioni spietate di resa dove i diritti sono come una merce di scambio".
Gli attivisti della Flotilla hanno denunciato Israele per il comportamento nei loro confronti in seguito all'abbordaggio. I magistrati stanno analizzando gli incartamenti, oggetto di valutazione e analisi da parte degli inquirenti, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi. È molto probabile che una volta definito il fascicolo, anche dal punto di vista della competenza, possano essere ascoltati in Procura i partecipanti alla missione come persone informate sui fatti.
In queste ore sono parecchi coloro i quali denunciano abusi e maltrattamenti. Greta Thunberg, espulsa ieri, ha sostenuto di essere rimasta "disidratata, senza cibo e in una cella infestata da cimici", ma per lo Stato ebraico non ci sarebbe stato nessun maltrattamento.
La Ong israeliana Adalah, che rappresenta legalmente alcuni attivisti della Global Sumud Flotilla ha rivelato che questi "sono stati lasciati senza cibo né acqua per molte ore, sotto il sole, legati e in ginocchio".
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