27 Novembre 2025
Milano, 27 nov. (askanews) - Tra danni dovuti alla crisi climatica che costano in media 284 euro a ciascun abitante, ed emergenza abitativa - il 70% del patrimonio edilizio è stato realizzato prima del 1980 - l'Italia è chiamata ad affrontare una delle sue sfide più complesse e decisive: trasformare il costruito in una leva di sostenibilità, innovazione e benessere collettivo. Una rivoluzione soprattutto per il settore edilizio, con il tradizionale costruttore destinato a trasformarsi in sviluppatore e rigeneratore.
"Il nostro ruolo è un ruolo anche e soprattutto sociale. La trasformazione green non prevede soltanto alloggi a basso consumo di energia, ma la creazione di spazi e di ambienti per tutti. E il valore di questi spazi non deve essere solo di chi abita agli alloggi, ma dell'intera collettività - spiega Alessandro Guglielmi, architetto project manager di La Leva e founder di Città Verde -. Le nostre abitazioni hanno un risparmio di CO2 di oltre 100.000 kg l'anno, ma soprattutto hanno una serie di infrastrutture pubbliche e private che consentono una migliore qualità della vita".
Un modello virtuoso di rigenerazione urbana per un abitare sostenibile e inclusivo è rappresentato da Città Verde, l'eco quartiere realizzato nel territorio di Colle Ardeatino, a Roma, da La Leva, impresa attiva da oltre 60 anni nel real estate che ha già realizzato oltre 3 mila unità immobiliari.
"Città Verde utilizza i protocolli energetico-ambientali per certificare il valore e la misura dei singoli fabbricati e dei servizi dell'intero quartiere - sottolinea Guglielmi -. Parliamo di un'iniziativa che sviluppa su oltre 30 ettari nella periferia di Roma e che utilizzando i protocolli energetici ambientali, il consumatore, il nostro cliente sa già quale è il valore delle performance ambientali energetiche: ad esempio, il 30% in meno di consumo di energia, l'80% di energia viene prodotta da fonti rinnovabili, tutte i nostri edifici sono gas free. E soprattutto c'è una qualità dei servizi che viene anche quella certificata con rating system internazionale".
La Leva è la prima azienda ad applicare in Italia il New European Bauhaus (NEB), iniziativa lanciata dalla Commissione Europea che, tra gli altri elementi chiave per una nuova cultura dell'abitare, introduce l'arte come strumento di aggregazione sociale. "Ali e Radici" è infatti il progetto artistico concettuale e partecipativo destinato a diventare l'elemento più iconico della nuova "Città Verde" di Roma.
"Abbiamo accettato questa sfida: nel nuovo complesso denominato Urban District che non è soltanto residenze, ma anche negozi di vicinato, ci sarà una passeggiata artistica - puntualizza il project manager di La Leva -. Ali e radici è un progetto artistico intergenerazionale: il curatore ha deciso di coinvolgere dai bambini della scuola primaria, agli studenti del liceo e dell'università in un progetto che una volta terminato vedrà dei mosaici che saranno interpretati dai sogni dei bambini e realizzati dagli studenti del liceo. E dei troni cosiddetti instagrammabili, realizzati con un cemento a basso contenuto di CO2, realizzati dagli studenti del liceo artistico e l'opera 'Ali e Radici' principale dell'artista che simboleggia il processo partecipativo che è legato a questo progetto".
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