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Ponte sullo Stretto, nuova bocciatura da Corte dei Conti: "Violate direttive Ue su habitat, appalti e esclusione Art", Salvini: "Supereremo rilievi"

La Corte dei Conti ha depositato le motivazioni con cui aveva negato la registrazione alla delibera del Cipess. Tre i punti critici: violazione della "conservazione habitat naturali e seminaturali", noto contratti e appalti, mancato parere dell'Art

28 Novembre 2025

Ponte sullo Stretto, nuova bocciatura da Corte dei Conti: "Violate direttive Ue su habitat, appalti e esclusione Art", Salvini: "Supereremo rilievi"

Fonte: @Webuild_Group

Dalla Corte dei Conti è arrivata l'ennesima bocciatura al maxi progetto di costruzione del Ponte sullo Stretto: in questo caso le motivazioni addotte riguardano la sostanziale violazione di alcune direttive europee in materia ambientale, di appaltimodifiche contrattuali, nonché esclusione dell'Art (l'Autorità di regolazione dei trasporti) sul piano tariffario.

Ponte sullo Stretto, nuova bocciatura da Corte dei Conti: "Violate direttive Ue su habitat, appalti e esclusione Art", Salvini: "Supereremo rilievi"

Sono essenzialmente questi i nuovi punti con cui la Corte dei Conti ha frenato il progetto firmato Salvini dopo che, lo scorso 29 ottobre, era stata rifiutata la registrazione della delibera Cipess sulla quale poggia tutto l'iter burocratico del piano. A renderli noti è la deliberazione della Sezione centrale sul controllo di legittimità sugli atti del governo, che spiega come il Ponte sullo Stretto Sicilia-Calabria palesi alcune importanti criticità in merito a specifiche direttive europee come quelle inerenti alla "conservazione degli habitat naturali e seminaturali", quelle sulle modifiche contrattuali, e il mancato parere dell'Art sul piano tariffario. Nello specifico, il primo punto parla di "violazione della direttiva 92/43/CE del 21 maggio 1992" che sostanzialmente chiama in causa la procedura IROPI, ovvero i "Motivi imperativi di rilevante interesse pubblico" con cui si giustifica la realizzazione di un progetto - per "ragioni pubbliche prevalenti" - che potrebbe avere ricadute negative sull'ambiente circostante. Qui per la Corte dei Conti tale proceduta sarebbe stata condotta senza necessario supporto istruttorio. Vale a dire: le "assunzioni relative ai diversi "motivi di interesse pubblico" non risultano validate da organi tecnici" né sostenute da documentazione adeguata. Anche le ragioni di tutela salute e sicurezza pubblica sono definite "prive di adeguate e circostanziate valutazioni".

I criteri fondamentali dettati dalla direttiva Habitat "non risultano soddisfatti"; senza parlare della risposta data alla Commissione Europea che, il 15 settembre, chiedeva ulteriori chiarimenti su impatti, alternative e misure compensative. In tutta risposta, il Mase (Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica), in una risposta del 15 ottobre, ripresentava i pareri Via 2024 e 2025 "senza aggiungere alcuna ulteriore informazione". Il secondo nodo riguarda invece la violazione direttiva appalti che regola i termini entro i quali un progetto può riprendere senza ricorrere a gara. La Corte dei Conti parla di "violazione dell'art. 72 della direttiva 2014/24/UE, in considerazione delle modificazioni sostanziali, oggettive e soggettive, intervenute nell'originario rapporto contrattuale". Secondo la Corte, il Cipess approva presenta contratti del 2006, scaduti nel 2012 e rimessi in vita col decreto 35/2023. Purtuttavia, nel frattempo vi sono state modificazioni sul piano di finanziamento; l'aggiornamento dei corrispettivi non è accompagnato da un'istruttoria tecnica dettagliata; la documentazione contiene attestazioni di conformità "in assenza di dati finanziari di riferimento".

Infine, il nodo dell'Art: il Cipess, si legge, "esclude, espressamente, la necessità di acquisire il parere dell'Autorità di regolazione dei trasporti" su tariffe e classificazione della rete, affermando che sarà lo Stretto di Messina a "gestire in regime di concessione ex lege tratti di rete classificati come strada extraurbana di categoria B". Anche in questo caso, la Corte dei Conti parla di scelta non supportata da istruttoria. L'istruttoria - continua la Corte dei Conti - presenta "assenza di taluni atti oggetto di controllo". Ciononostante, Palazzo Chigi informa che tali motivazioni "saranno oggetto di attento approfondimento da parte del Governo, in particolare delle amministrazioni coinvolte, che da subito sono state impegnate a verificare gli aspetti ancora dubbi". Salvini in primis si dice ottimista; il governo - continua - "è convinto che si tratti di profili con un ampio margine di chiarimento davanti alla stessa Corte, in un confronto che intende essere costruttivo e teso a garantire all'Italia un'infrastruttura strategica attesa da decenni". Insomma, il Ministero Infrastrutture e Trasporti informa che si è già al lavoro per superare i rilievi.

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