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Ponte sullo Stretto, riunione del Governo dopo no Corte dei Conti a delibera per opera da €13,5mld, Salvini tira dritto: “Si farà lo stesso”

L’ipotesi più concreta al momento è un ritorno del dossier in Consiglio dei ministri, per approvare nuovamente il progetto e classificarlo come di “interesse pubblico di rilevanza superiore”, consentendone così l’esecuzione nonostante il parere negativo della magistratura contabile

30 Ottobre 2025

Ponte sullo Stretto, riunione del Governo dopo no Corte dei Conti a delibera per opera da €13,5mld, Salvini tira dritto: “Si farà lo stesso”

Salvini-Ponte sullo Stretto Fonte: X @AAntifahier

Riunione d’urgenza a Palazzo Chigi per il Ponte sullo Stretto di Messina, all’indomani della decisione della sezione centrale di controllo della Corte dei Conti che ha negato il visto di legittimità alla delibera del Cipess sull’opera da 13,5 miliardi di euro. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, primo promotore del progetto, tira dritto e ha incontrato in mattinata “tecnici, manager e uffici” del suo dicastero per “trovare una soluzione” e far partire i lavori. “È determinato, si farà lo stesso”, si legge in una nota della Lega.

Ponte sullo Stretto, riunione del Governo dopo no Corte dei Conti a delibera per opera da 13,5mld, Salvini tira dritto: “Si farà lo stesso”

L’ipotesi più concreta al momento è un ritorno del dossier in Consiglio dei ministri, per approvare nuovamente il progetto e classificarlo come di “interesse pubblico di rilevanza superiore”, consentendone così l’esecuzione nonostante il parere negativo della magistratura contabile.

Dal governo è partito un nuovo attacco contro il sistema giudiziario. “Ennesimo atto di invasione dei giudici. Ma non ci fermeranno, le riforme della giustizia e della Corte dei Conti saranno la risposta”, ha dichiarato la premier Giorgia Meloni. Pronta la replica della Corte dei Conti: “Ci siamo espressi su profili strettamente giuridici della delibera Cipess, relativa al Piano economico finanziario afferente alla realizzazione del Ponte, senza alcun tipo di valutazione sull'opportunità e sul merito dell'opera. Il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica”.

Durissimo anche Matteo Salvini, che si è nuovamente scagliato contro la magistratura contabile, parlando di una “casta giudiziaria che vede il crollo del suo potere e del suo impero” e che quindi si muove con “disperate invasioni di campo”. In un’intervista al Corriere della Sera, il leader della Lega si dice non sorpreso della decisione e rilancia: “Il problema è che la scelta sul Ponte non è uno sgarbo alla Lega ma a tutti gli italiani. Lo fanno contro tutti. È un progetto a cui hanno lavorato 21 università italiane. Ventuno. Studi di progettazione di mezzo mondo, i migliori, dalla Danimarca al Giappone. Un progetto che desta una curiosità enorme a livello globale. È un progetto sostenuto dall'Europa: il commissario di oggi e il suo predecessore sono entrambi assolutamente favorevoli a quest'opera. E ora, vediamo una scelta dal sapore politico e pochissimo tecnico. Pensano di fermare questo progetto? Si sbagliano, e di grosso...”.

Il vicepremier delinea poi la strategia per superare lo stallo: “La mia proposta è quella di tornare in Consiglio dei ministri e approvare di nuovo il progetto. E poi lo approverà il Parlamento. Ripeto, qui c'è dentro l'università italiana, c'è dentro l'Italia. Dovrebbero tutti farsi dire di no da un mini sistema di potere? Qui ci sono in ballo miliardi, ci sono in ballo centinaia di migliaia di posti di lavoro e migliaia di aziende pronte a partire. Fermarci è un'assurdità”.

Come ricorda la stessa Corte dei Conti, la legge prevede che, nel caso di rifiuto di registrazione di un atto governativo, l’amministrazione possa chiedere una deliberazione al Consiglio dei ministri, che può ritenerlo rispondente a interessi pubblici superiori e quindi farlo comunque proseguire. In tal caso, la Corte può apporre un “visto con riserva”, segnalando l’atto al Parlamento. “L'atto registrato con riserva acquista piena efficacia, ma può dare luogo ad una responsabilità politica del Governo - spiega il sito della Corte - poiché la Corte trasmette periodicamente al Parlamento l'elenco degli atti registrati con riserva”.

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