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Dipinto del '700 trafugato 20 anni fa da chiesa di Sulmona ritrovato in esposizione al Mercante in Fiera di Parma dai Carabinieri con aiuto dell'IA

Fondamentale l'esperienza degli investigatori e l'utilizzo dello speciale applicativo di IA denominato SWOAPP per la comparazione delle immagini con la "Banca dati delle opere sottratte" dell'Arma, la più grande al mondo con oltre 1,3 milioni di files

30 Settembre 2025

Il dipinto ritrovato, originale a sx e condizioni attuali

Il dipinto ritrovato, originale a sx e condizioni attuali

Un prezioso dipinto del '700 trafugato 20 anni fa da una chiesa di Sulmona (AQ) è stato ritrovato dai Carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale di Napoli. Fondamentale per identificare l'opera, in esposizione tra i beni d'antiquariato al "Mercante in Fiera" di Parma, l'esperienza degli investigatori e l'utilizzo dello speciale applicativo di IA denominato SWOAPP per la comparazione delle immagini con la "Banca dati delle opere sottratte" dell'Arma, la più grande al mondo con oltre 1,3 milioni di files. 

Sant'Agnese

Dimensioni cm 102 x 78, di gran valore, sicuramente del '700, realizzata da un autore ignoto, l'opera raffigura “Sant’Agnese con agnello che nella mano destra impugna la palma del martirio”. Era stata trafugata l’11 agosto del 2004 dalla Chiesa della Madonna della Potenza di Sulmona, in provincia di L'Aquila.

Dopo circa 20 anni, durante i quali le ricerche non si sono mai interrotte, il dipinto è stato individuato durante alcuni controlli sui beni d'antiquariato posti in vendita da un espositore di settore durante il “Mercante in fiera” che si svolge periodicamente nella città di Parma. 

Lo sfregio

Al fine di renderne difficoltosa l’individuazione e il riconoscimento, dopo il furto il dipinto era stato modificato "con la perniciosa sostituzione - spiegano i Carabinieri - dell’elemento figurativo dell’agnello con una pergamena"

Alcuni particolari dell’opera, quali ombre e macchie sulla tela, non sono però sfuggiti agli occhi attenti dei militari dello speciale nucleo.

La banca dati più grande al mondo delle opere trafugate e il ruolo dell'IA

Per il riconoscimento del bene si è rivelata di fondamentale importanza la consultazione della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita in via esclusiva dal Comando Carabinieri Tutela patrimonio culturale: si tratta - spiega l'Arma - della più grande al mondo, con oltre 1,3 milioni di files relativi a beni d’arte da ricercare.

Sfruttando il nuovo applicativo di Intelligenza Artificiale per la comparazione delle immagini, denominato “SWOAPP”, è stato possibile identificare il dipinto nonostante le modifiche apportate. 

L’attività di indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli che, condividendo le risultanze investigative e gli esiti degli accertamenti tecnici della Soprintendenza di L'Aquila e della Banca Dati dell'Arma, ha permesso ai Carabinieri di sequestrare e recuperare l’opera pittorica, ritenuta memoria storica per la comunità di Sulmona alla quale viene restituita, con il plauso della cittadinanza e delle autorità locali religiose e civili. 

Attualmente il dipinto è esposto nella Chiesa della Madonna della Potenza di Sulmona per la pubblica fruizione, in attesa di un eventuale intervento di restauro da parte degli esperti del Ministero della Cultura, volto a riportare l’immagine dell’opera all’originaria rappresentazione.

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