Mercoledì, 17 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Alcoltest, Cassazione sulle 2 rilevazioni obbligatorie: “Vale quella più favorevole al conducente, errato considerare solo la prima”

Per la Cassazione "è errato l'assunto secondo cui, sul presupposto che possano essere diverse le variabili che influenzano l'assorbimento e lo smaltimento dell'alcol nell'organismo, deve essere considerato, quale tasso alcolemico rilevante, quello rilevato dalla prima delle due misurazioni effettuate"

17 Settembre 2025

Alcoltest, Cassazione sulle 2 rilevazioni obbligatorie: “Vale quella più favorevole al conducente, errato considerare solo la prima”

Tra 2 prove effettuate con l’alcoltest a un automobilista sottoposto a controlli, va considerata sempre quella che indica i valori alcolemici più bassi. È valida, cioè, la rilevazione più favorevole al conducente. Lo ha stabilito la Cassazione, pronunciandosi su un caso registrato a Reggio Calabria. Per legge, le forze dell’ordine sono tenute a ripetere il test 2 volte e, in moltissimi casi, i valori delle misurazioni sono discordanti.

Alcoltest, Cassazione sulle 2 rilevazioni obbligatorie: “Vale quella più favorevole al conducente, errato considerare solo la prima”

La vicenda riguardava un automobilista che, fermato per un controllo, era stato sottoposto a due verifiche consecutive. Nel primo test era risultato un tasso alcolemico di 1,56, mentre al secondo la soglia era scesa a 1,32. La Corte d’Appello di Reggio Calabria aveva confermato la condanna di primo grado, applicando le sanzioni più gravi previste dal Codice della Strada per chi supera la soglia di 1,5 grammi per litro, compresa la revoca della patente. Con un valore di 1,32, invece, l’automobilista sarebbe rientrato nella fascia intermedia (0,8-1,5), che comporta pene meno severe e soltanto il ritiro del documento di guida.

Il ricorso è approdato in Cassazione, dove i giudici hanno ribaltato l’interpretazione: "è errato l'assunto contenuto nella sentenza impugnata secondo cui, sul presupposto che possano essere diverse le variabili che influenzano l'assorbimento e lo smaltimento dell'alcol nell'organismo, deve essere considerato, quale tasso alcolemico rilevante, quello rilevato dalla prima (pari a 1,56) delle due misurazioni effettuate". Secondo la Suprema Corte, infatti, al momento della prima prova l’automobilista si trovava verosimilmente nella fase di assorbimento dell’alcol, il cui livello era poi diminuito.

La Cassazione ha inoltre ricordato che il Codice della Strada prevede due rilevazioni “concordanti” per garantire l’affidabilità dello strumento tecnico ed evitare che "errori dell'apparato o fisiologiche oscillazioni nell'esito della procedura di misurazione possano erroneamente condurre all'affermazione di responsabilità".

Pertanto, nel caso in cui le due prove restituiscano risultati differenti, "deve prendersi a base del giudizio quella che mostra il tasso più basso, in ossequio al principio del favor rei". I giudici hanno chiarito che il reato sussiste solo se anche la seconda misurazione supera i limiti previsti dalla legge. Non è invece possibile applicare la revoca della patente qualora il valore risulti, come in questo caso, inferiore alla soglia stabilita.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x