Genova, la polizia fa irruzione in una casa grazie ai vicini e trova un cinquantenne che picchia la compagna

Quando gli agenti sono entrati nell’appartamento, sulle alture di Voltri a Genova, grazie a un congiunto che senza farsi vedere ha aperto la porta di casa, hanno trovato l’uomo - un cinquantunenne genovese - che picchiava la compagna. Prima lo hanno immobilizzato, mettendo in salvo la donna, poi lo hanno arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni. Reati che gli faranno passare le prossime ore nella camera di sicurezza della questura, in attesa della convalida e della direttissima. L’uomo è recidivo: di recente gli era stata notificata la chiusura di un’indagine che era stata avviata alcuni mesi fa sempre per lo stesso motivo. Aveva alzato le mani sulla stessa partner, di poco più giovane di lui.

Era una situazione, quella della coppia, tenuta sotto controllo dalle forze dell’ordine. Così quando l’altra mattina un vicino di casa ha chiamato il 112 segnalando l’ennesima lite, la volante del commissariato di Sestri Ponente si è precipitata sulle alture di Voltri prima che la situazione potesse degenerare. Infatti quando i poliziotti sono entrati nell’immobile, il cinquantunenne dalle parole (insulti e minacce) era passato alle vie di fatto. È stato uno degli agenti a togliergli dalle mani la compagna, ormai sfinita dalle sberle e dai pugni che aveva preso dal convivente. La vittima si è nascosta dietro la schiena del poliziotto e poi è stata presa in consegna dai colleghi di quest’ultimo, nel frattempo impegnato a immobilizzare l’energumeno. Qualche istante di tensione - il soggetto ha fatto resistenza -, poi sono scattate le manette ed è tornata la calma. Non per la vittima, che è stata portata all’ospedale Galliera, dove poi è stata medicata. Per lei è stato attivato il protocollo previsto dal codice rosso, con l’assistenza psicologica e legale.

La volante ha anche sentito alcuni testimoni: il congiunto che ha aperto la porta alle forze dell’ordine, il vicino che ha chiamato il 112 e altri condomini che da tempo vedevano la donna con lividi sulle braccia e a volte anche sul volto. Quando sentivano le urla arrivare da quell’appartamento, chiedevano sempre aiuto alle forze dell’ordine.