12 Dicembre 2025
Si può essere scontenti, terribilmente esasperati di avere ragione e di essere gli unici o almeno i primi ad avercela? Sì, si può, è seccante, frustrante quando ipotizzi il peggio anche se nel caso di Tatiana l'ucraina non era una ipotesi e non era un azzardo, bastava il coraggio del cinismo, bastava la disillusione di chi ne ha viste troppe di farse come la sua. Tatiana l'ucraina subito in fama di martire, di vittima, non si sa di chi e di che: ha preso in giro il Paese come nazione, il paese come Nardò, la sua famiglia, ha simulato la scomparsa, ha lasciato temere per la morte, “quindi” i media la coccolano, la confortano. La contestualizzano. E lei parte per il suo grand tour, voleva diventare famosa e ce la sta facendo, nel modo più misero: pare sia sommersa di richieste, di proposte, di ingaggi, “così sistemi la famiglia” ma a lei della famiglia importa poco, quello che vuole è sistemare se stessa. L'esordio in una vergognosa ospitata a “Chi l'ha visto” dove la fanno passare per una Cenerentola anziché una paracula, la dipingono come una fanciulla fragile, indifesa invece della quasi trentenne che ha apparecchiato tutto, la sparizione per palesarsi, la fama sia pure famigerata e lei può continuare a mentire con una faccia tosta e sbattuta che tradisce molti più anni di quelli che l'anagrafe le attribuisce. Sarà che è un mestiere usurante, quello dell'influencer. Oppure sarà che l'esperienza l'ha prostrata, è stanca, deve riposare la bambina come ripete lei e ripetono i media pappagalleschi.
Stanca di che? Riposare di cosa? Di essersi rintanata dieci giorni nel tugurio di un romeno succube? “Chiedo scusa a tutti” ripete lady Tata e nessuno che la rimbecchi: scusa di cosa, cara? Di avere messo su una pagliacciata macabra con un cinismo rivoltante, con una totale mancanza di riconoscenza per chi ti aveva strappato all'abisso di un orfanotrofio ucraino insieme a tuo fratello, viceversa più memore? Se chiede scusa è perchè sa di doverlo fare, sia pure di facciata, secondo i comandamenti della liturgia televisiva che è pietistica, patetica. Io, che sono una carogna e nel trash del pomeriggio e della sera non ci grufolo, le avrei chiesto conto di poche ma significative circostanze: perché ogni pomeriggio, stando a quanto riferiscono i paesani di Nardò, ti facevi portare da tuo padre in una trazzera, una masseria, all'indirizzo di una scuola di psichiatria per frequentare un corso universitario dove nessuno ti ha mai visto? Dove andavi invece? Con chi? E ancora: diamo per scontato, visto che lo hai ammesso tu, che tutto era inventato, per consentirti di giocare alla Belen o alla Chiara: c'è dell'altro, a parte questo espediente penoso e sconsiderato? Più specificamente, non ti sarai allargata troppo, non è che col tuo comportamento hai finito, tuo malgrado, per attirare l'attenzione su certi giri presunti e non raccomandabili cui magari non partecipavi ma che non hanno gradito la tua maldestra ricerca di riflettori che ha rischiato di dirottarli su di essi? Chi c'è a reggere le fila di questi giri? Forme più o meno strutturate di malavita? È di quella che avevi paura quando ti sei chiusa in un armadio con un coltello in mano e due telefoni senza sim? La balla del timor panico della folla sotto casa del romeno non regge, ti davano per morta, se mai era con lui che se la prendevano, tu non rischiavi niente. Tanto più che, e vorrei smentita o conferma, avresti confermato proprio a lui che la finzione era andata oltre, che tutti quei droni e carabinieri ti mettevano a disagio, “domani torno a casa”. Così, con indifferenza glaciale. Quanto al tuo degno compare romeno, che ti ha tenuto bordone prendendo in giro media che non aspettavano altro: perché si è prestato? Innamorato o altrimenti coinvolto?
Avremmo un paio di questioni anche per la magistratura di Lecce che si è inusualmente precipitata a chiarire che per lei il caso era chiuso, nessuna ipotesi di reato, bene così. Ma non va bene per niente, non può andar bene perchè il procurato allarme c'era, perché un conto è voler sparire, togliersi dai coglioni, un altro simulare di sparire per farsi cercare con dispiego e a questo punto spreco di mezzi. Anche a voler restare nell'incertezza, non si è mai sentito che una procura, invece di aprire, secondo prassi, un fascicolo esplorativo, contro ignoti, a seguito di una vicenda a suo modo clamorosa, si fiondi con l'energia di una squadra di pompieri a spegnere ogni fiamma di interesse e doveroso interesse: non è il caso di insistere? Ci fosse mai dietro qualche potentato, al di qua e al di là della legge? Sai com'è, nei villaggi, nei posti piccoli ci si conosce tutti, vanno bene le fiaccolate, se ci scappa il cadavere che non parla più, ma se poi torna ed è vivo, meglio lasciar perdere tutto, a chi giova la morbosità dei media che vengono a farsi i fatti nostri?
Per i social circola l'audio di uno che in dialetto dice che era facile risolvere il mistero perché il romeno a un certo punto aveva cominciato a comperare due panini imbottiti al posto di uno: ridicolo, ma non così campato per aria. Di sicuro c'è che a Nardò pochi credono alla versione ufficiale dell'impellente desiderio di isolarsi e ancora meno prestano orecchio alle abusate palle sul disagio esistenziale, la ricerca di sé, la depressione: anzi, questo è il segno preciso, certo, di una volontà di farsi largo con ogni mezzo, preferibilmente discutibile, posto che oramai la “depressione” è il viatico, il passepartout per la notorietà; va benissimo per i media complici, per la magistratura comprensiva, ma se uno ragiona, se conserva la dignità di un pensiero e scettico pensiero, questa gli suona come una presa in giro oltretutto offensiva per i malati veri, i depressi reali che sprofondano nel buco. Fra tanti falsi dubbi, una conferma autentica e juris et de jure, definitiva, insuscettibile di prova contraria: siamo solo all'inizio, Tatiana l'ucraina non se ne andrà facilmente, è sparita per tornare ed è tornata per restare. Rassegnatevi, vi dicevo, e vi ripeto, a ritrovarvela ovunque, sarà leila vostra strenna, sarà il regalo di Natale per l'informazione gossippara e stracciona, e, per l'anno nuovo, dovrete accettarla come nuova coscienza civile, intellettuale, arruolata in politica. Passando prima per i talk della sinistra, le strisce della destra, i Ballando, le palette, le Marie, i Vespa, i Grande Fratello, se la cifra offerta sarà all'altezza, il libro istantaneo sul disagio e, perché no, un tour per le scuole insieme a Gino Cecchettin. Perché non dimentichiamolo, se Tatiana l'ucraina, apprendista influencer dalle tante ombre, ha quella faccia sbattuta dopo essersi rintanata dieci giorni da un amico romeno, la colpa è del patriarcato bianco tossico.
Se vi sembro eccessivo, provocatorio, ecco qui un'altra conferma: avevo scritto che la immaginifica famiglia del bosco si sarebbe normalizzata immediatamente: ci siamo: dopo il loro autonomo show, dopo essere stati sommersi di offerte di abitazioni (e non solo), che ai derelitti qualunque nessuno offre, hanno cominciato a trattare, ci va bene ma alle nostre condizioni; infine si è raggiunta una tregua, una pace più facile e non ci è voluto nemmeno Trump: i giudici concedono il regime neorurale, scuola differita compresa, ma su una cosa non transigono: quei bambini siano tutti vaccinati compresi gli arretrati. Il solito ricatto virtuoso. I genitori hanno accettato immediatamente perché, come diceva Churchill, “fate sempre leva sui vostri principi: prima o dopo, finiscono per cedere”.
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