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Genova, falsi e truffe nelle attività doganali, chiesto il processo per dieci ex manager della Weltra

Per il pm coinvolti anche dei dipendenti della società, che ne frattempo ha cambiato i suoi vertici. L'udienza preliminare è stata fissata il 14 ottobre

17 Settembre 2025

Genova, falsi e truffe nelle attività doganali, chiesto il processo per dieci ex manager della Weltra

Il pm Andrea Ranalli ha chiesto il rinvio a giudizio per dieci tra ex manager e dipendenti della Weltra Trasporti Internazionali spa, società che si occupa di affiancare le aziende che devono mobilitare le proprie merci nell’import e nell’export. Nonché di operazioni doganali. L’udienza preliminare si terrà il 14 ottobre. L’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza ha rivelato una presunta associazione per delinquere (contestata a otto imputati su dieci) finalizzata alla commissione di molteplici reati tra cui la truffa aggravata e ai danni dello stato, falsificazione materiale e ideologica di documenti doganali, di bollette doganali ed altri documenti riguardanti l’importazione ed il transito di merci con lo scopo, secondo i finanzieri, di addebitare spese indebite ai propri clienti per false visite e controlli doganali oltre che per false verifiche sanitarie sottraendo migliaia di partite di merci in importazione alla prescritta sorveglianza da parte degli Uffici di Sanità Marittima a scapito della salute pubblica.

L’attività d’indagine del Nucleo Operativo Metropolitano, che ha riguardato il periodo compreso fra il 2018 e il maggio del 2023 quando erano scattate le perquisizioni, aveva consentito di rilevare parecchie centinaia di presunti episodi di truffa riferibili all’omessa verifica sanitaria di merci importate nel territorio nazionale commessi nei confronti dell’ignaro cliente e specularmente altrettanti in danno del Ministero della Salute, per merce proveniente dall’estero.  In pratica la Weltra, secondo quanto emerso dalle indagini, incaricata dai clienti dell’importazione di merci attraverso i porti di Genova, Bari, Napoli e Salerno invece di produrre le dichiarazioni e sottoporre a controllo sanitario le merci, dichiarava falsamente che la merce fosse esente da visite, indicando nelle dichiarazioni doganali un codice doganale diverso da quello dovuto.

Ai clienti veniva poi chiesto in fattura il corrispettivo per l’assistenza alla visita e per tasse dovute da versare agli uffici di Sanità Marittima preposti. In alcuni casi, venivano anche prodotte false attestazioni con il logo, l’intestazione e la firma del cliente per trarre in inganno alcuni spedizionieri di cui si avvaleva la società sotto indagine per sdoganare la merce presso altri porti, traendo in inganno anche i funzionari doganali che ricevano la dichiarazione doganale pensando che la merce da importare non dovesse adempiere alle prescrizioni in materia sanitaria. Nel complesso secondo l’accusa tra bollette doganali false e false fatture la società avrebbe ottenuto un profitto illecito di oltre 660mila euro.

Per gli investigatori, la società. La Weltra è indagata sulla base della legge 231 perché in quel periodo, non era dotata di un modello organizzativo per prevenire illeciti da parte dei dipendenti. Nel frattempo, lo ha sviluppato, ha cambiato i propri vertici e dal gennaio 2024 ha ripreso a operare regolarmente, dopo aver fra l’altro in buona parte risarcito quanto contestato dalla Procura.

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