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Palermo, tribunale condanna prof per aver ripreso alunna "satanista" con croce capovolta al collo: "Violata la sua dignità"

Un prof a Palermo è stato condannato e costretto anche alle spese legali per 3mila euro

09 Settembre 2025

Palermo, tribunale condanna prof per aver ripreso alunna "satanista" con croce capovolta al collo: "Violata la sua dignità"

Il tribunale del Lavoro di Palermo ha condannato un prof di una scuola superiore che aveva ripreso una alunna "satanista" che si era presentata in classe con una croce capovolta al collo. Il tutto sarebbe iniziato con una provocazione della giovane che avrebbe detto all’insegnante di essere, appunto, una "satanista", invitando il prof ad affrontare l’argomento dei seguaci del diavolo in una lezione.

Palermo, tribunale condanna prof per aver ripreso alunna "satanista" con croce capovolta al collo: "Violata la sua dignità"

Un prof a Palermo è stato condannato e costretto anche alle spese legali per 3mila euro. Il motivo? Aveva ripreso una ragazza "satanista", invitandola a indossare il proprio crocifisso rovesciato sotto il maglione, come lui stesso faceva, in segno di rispetto verso chi non condivide la stessa fede. Il docente avrebbe anche messo in guardia i suoi alunni dal seguire certe pratiche, facendo l'esempio con la strage di Altavilla, accaduta pochi giorni prima. Un caso venuto agli onori della cronaca dopo che il muratore 54enne Giovanni Barreca aveva ucciso la moglie e due dei suoi figli di 5 e 16 anni durante un "rituale" nella loro abitazione.

La ragazza avrebbe non solo contestato al docente di non essere stato in grado di confutare le sue scelte, ma avrebbe anche preteso che i suoi compagni di classe rimuovessero i loro crocifissi. Il caso è dapprima arrivato alla scrivania della preside, che ha sospeso il docente per 3 giorni e lo ha privato del suo stipendio in questo arco di tempo. L'uomo avrebbe "violato la dignità della studentessa", e la "riservatezza dei dati religiosi".

Il professore si è quindi rivolto al tribunale del Lavoro, che ha respinto il suo ricorso perché l’accostamento tra l’atteggiamento della ragazza e gli avvenimenti di cronaca riportati nella lezione sarebbe risultato "offensivo e discriminatorio", finendo per "turbare" la studentessa, violando i doveri professionali e i principi di laicità della scuola pubblica. Oltre al danno, la beffa.

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