Video intimo De Martino-Tronelli, procura di Roma apre indagine contro ignoti per revenge porn, i legali: “Non escludiamo un tecnico infedele”

Continua a tenere banco il caso del video a contenuto intimo di Stefano De Martino e Caroline Tronelli. Era stato un follower a segnalare per primo, lo scorso 9 agosto, la presenza in rete di un filmato che ritraeva il conduttore in compagnia della fidanzata in un momento intimo. Il conduttore, chiaramente carpito da un sistema di videosorveglianza, è stato riconosciuto dall’utente grazie ad alcuni tatuaggi distintivi.

Sulla vicenda sono attualmente in corso due procedimenti penali: la Procura di Tempio Pausania procede per diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti; la Procura di Roma indaga per il reato di accesso abusivo a un sistema informatico e nelle ultime ore è stato confermato che l'inchiesta include anche il reato di revenge porn. Le indagini sono attualmente contro ignoti.

I magistrati sardi hanno disposto il sequestro del sistema di videosorveglianza installato nell’abitazione romana della giovane. Dalle indagini condotte dalla Polizia Postale, è emersa l’esistenza di una piattaforma online che consente l’accesso a migliaia di riprese provenienti da telecamere private, sia in Italia che all’estero, con un listino prezzi compreso tra i 20 e i 575 dollari.

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Secondo le ipotesi investigative, il video sarebbe stato rubato tramite accesso illegale al sistema di videosorveglianza, in palese violazione della privacy, per poi essere diffuso illecitamente attraverso vari canali web.

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Sul caso proseguono le indagini coordinate dalla Procura di Roma e di Tempio Pausania

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo specifico per accesso abusivo a sistema informatico, mentre il Garante della Privacy ha avviato un’istruttoria finalizzata a contenere la diffusione dei filmati, disponendo sanzioni per chiunque li detenga o li diffonda.

Il danno causato va oltre il profilo legale: si tratta di una "grave lesione della privacy, acuita dalla diffusione massiva sul web". Per questo, nell’esposto presentato dagli avvocati, si chiede di "identificare e punire tutti coloro che hanno condiviso il video su piattaforme, chat di messaggistica istantanea e gruppi privati sui social network".

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In particolare, viene evidenziato come, all’interno di queste chat, la pubblicazione del video sia spesso accompagnata da commenti fortemente offensivi nei confronti del conduttore televisivo e della sua famiglia. Gli avvocati hanno fornito alle autorità screenshot che potrebbero essere utili a risalire ai responsabili, che si chiede vengano perseguiti anche se semplicemente in possesso o in condivisione dei file, come previsto dal reato di "diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti".

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Una delle ipotesi più accreditate, al momento, è che la violazione non sia stata opera di un hacker, ma di un tecnico che ha tradito la fiducia della famiglia della ragazza. Lo sottolineano i legali della coppia, gli avvocati Angelo e Sergio Pisani, insieme all’avvocato Lorenzo Contrada, che assiste la giovane: “Non escludiamo sia stato un tecnico che ha tradito il rapporto fiduciario instaurato con la famiglia della ragazza per poi approfittarne”.