07 Settembre 2025
il sindacato OSA Polizia ha scritto una lettera a Giorgia Meloni riguardo Gaza. Un tema che ha visto diverse volte la premier in silenzio, intervenuta soltanto per condannare alcuni attacchi israeliani sulla Striscia. Il sindacato, in prima linea in questi anni per alcune lotte come l'obbligo contro il vaccino Covid e a tutela degli agenti rimasti vittime di effetti avversi, ha deciso di invitare la premier a prendere una posizione netta. Un po' la stessa cosa che accade in Europa, dove la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen deve affrontare una mozione di sfiducia della Sinistra Ue anche su Gaza.
Ecco il corpo della lettera:
Sig. Presidente,
mi rivolgo a Lei, non solo come cittadina italiana ma come madre. Una madre che si indigna e soffre di fronte alle immagini che arrivano dalla Striscia di Gaza, dove un intero popolo viene annientato sotto le bombe, in quello che la comunità internazionale e una larga parte della società civile non esitano più a definire un genocidio.
Lei stessa, Presidente, è madre. E sa che nessuna ragione politica, nessuna giustificazione militare, nessuna alleanza internazionale può rendere accettabile la morte di migliaia di innocenti, di donne, di anziani, di civili che non hanno colpa alcuna se non quella di essere nati in una terra contesa e martoriata.
L'Italia, sotto la Sua guida, non può continuare a chiudere gli occhi. Non può continuare a esportare armi a Israele, ben sapendo che quelle armi non servono a difendersi, ma a massacrare un popolo indifeso. È una responsabilità storica, morale e politica che pesa come un macigno sul nostro Paese.
Presidente Meloni, Lei oggi ha l'occasione - e il dovere - di scegliere da che parte della storia stare. Può continuare a mantenere l'Italia complice silenziosa di questo sterminio, oppure può alzare la voce, agire con coraggio e interrompere immediatamente ogni forma di sostegno diretto o indiretto a chi sta perpetuando una tragedia che segnerà dell'umanità intera.
Non permetta che i libri di storia, che un giorno leggerà sua figlia insieme ai figli di tutti i membri del Governo e del Parlamento, ricordino i propri genitori come complici del più grande genocidio immotivato della storia contemporanea. Faccia sì che ricordino, invece, una madre che ebbe il coraggio di fermarsi, di ascoltare la propria coscienza, di mettere la vita dei bambini prima delle ragioni della geopolitica.
Presidente, il tempo delle parole è finito. Servono azioni immediate, nette, inequivocabili. Il silenzio e l'inazione, oggi, equivalgono a complicità.
Con la forza e la disperazione di chi non accetta più di assistere a questo orrore.
Che il Futuro ci sia Amico!
Aversa (CE), lì 06 settembre 2025
Il Segretario Generale Nazionale Osa Polizia Antonio Porto
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