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Luca Sinigaglia, nessuna missione di recupero, corpo del 49enne rimarrà sul Pobeda Peak, negata autorizzazione ai soccorsi causa meteo avverso

Nella notte il ministero delle emergenze del Kirghizistan ha ritirato l’autorizzazione al volo di soccorso incaricata di rintracciare l'alpinista russa Natalia Nagovitsyna, dispersa a 7000 mila metri da 13 giorni, e del recupero del corpo di Luca Sinigaglia, deceduto il 15 agosto a 6.800 metri

25 Agosto 2025

Kirghizistan, alpinista 49enne Luca Sinigaglia morto per edema cerebrale, cercava di salvare collega russa bloccata a 7mila metri

fonte: Instagram

Il corpo di Luca Sinigaglia, l’alpinista italiano scomparso il 20 agosto sul Pobeda Peak (7.439 metri), non sarà recuperato. Le proibitive condizioni meteorologiche che da giorni imperversano sulla catena montuosa al confine tra Kirghizistan e Cina hanno costretto i soccorritori a interrompere definitivamente le operazioni. Sinigaglia, 49 anni, originario di Milano, aveva perso la vita nel tentativo di portare aiuto alla collega russa Natalia Nagovitsina, rimasta ferita in quota.

Luca Sinigaglia, nessuna missione di recupero, corpo del 49enne rimarrà sul Pobeda Peak, negata autorizzazione ai soccorsi causa meteo avverso

La squadra di soccorso si è fermata a 6.100 metri, senza riuscire a raggiungere la zona dove si trovano l’alpinista russa – immobilizzata su una piattaforma a circa 7.200 metri – e il corpo di Sinigaglia, travolto da una bufera di neve e localizzato a circa 6.900 metri. Natalia, con una gamba rotta, era bloccata in alta quota dal 12 agosto; la sua morte è stata confermata la mattina del 25 agosto.

Durante la notte, il ministero delle Emergenze del Kirghizistan ha ritirato l’autorizzazione al volo per la squadra incaricata del recupero. Il team – composto dai piloti Manuel Munari, Marco Sottile e dalla guida alpina Michele Cucchi – era pronto a decollare alle 5:28 dal campo base di Karkara, dopo essersi trasferito nel pomeriggio con un elicottero Airbus H125 da Bishkek. Le previsioni meteo avevano inizialmente lasciato sperare in una finestra utile per l’intervento, ma un nuovo peggioramento ha costretto all’annullamento della missione. Il team sta ora rientrando nella capitale kirghisa, da cui farà ritorno in Italia.

Il tentativo di salvataggio era stato attivato dall’agenzia Ak-Sai il pomeriggio del 20 agosto, dopo il lancio dell’allarme per la russa ancora viva. La spedizione di soccorso, coordinata con il coinvolgimento diretto della Farnesina, era stata organizzata in tempi rapidissimi: meno di 24 ore dopo l’allerta, il team italiano era già in viaggio verso il campo base. Grazie al supporto dell’agenzia Ak-Sai e delle autorità italiane, il permesso di volo era stato concesso il 24 agosto, dopo complesse procedure burocratiche e garanzie economiche.

Luca Sinigaglia, esperto alpinista e tecnico di sistemi informatici, aveva conosciuto Natalia Nagovitsina nel 2021. Il 15 agosto aveva deciso di raggiungerla per portarle viveri e soccorsi, ma è stato colpito da un edema cerebrale in quota ed è morto poco dopo. La spedizione congiunta, ormai trasformata in una doppia tragedia, si è chiusa nel gelo del Pobeda Peak, lasciando la montagna come unico custode delle loro ultime ore.

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