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West Nile, morto 77enne a Latina, soffriva di malattie pregresse, esperti: "Nessun allarmismo, numero di contagi in linea con 2024"

È la quinta vittima nel Lazio, ma gli esperti tranquillizzano. Gli infettivologi Rezza e Vaia rassicurano: "Solo nello 0,7% dei casi si hanno reazioni più serie, nessun allarmismo, i casi sono in diminuzione rispetto agli scorsi anni"

04 Agosto 2025

West Nile Virus in Italia: morto anziano in Veneto. Endemico in pianura Padana

fonte: pixabay

Il virus West Nile torna a far parlare di sé dopo la morte di un uomo di 77 anni a Latina, che soffriva già di malattie pregresse. Gli esperti hanno tenuto a sottolineare come a ora non ci si trovi in una situazione emergenziale o preoccupante: "Nessun allarmismo: il numero dei contagi è in linea con i trend degli ultimi anni e del 2024".

West Nile, morto 77enne a Latina, soffriva di malattie pregresse, esperti: "Nessun allarmismo, numero di contagi in linea con 2024"

Un uomo di 77 anni è deceduto all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina dopo essere stato ricoverato dallo scorso 17 luglio. Risultato positivo al virus West Nile, soffriva di patologie croniche pregresse. Si tratta della quinta vittima nel Lazio dall’inizio del 2025 a causa del virus trasmesso da zanzare infette. Solo pochi giorni prima, una donna di 93 anni era morta all’ospedale Spallanzani di Roma per le stesse cause.

Nonostante il lieve aumento dei casi rispetto al 2024, gli esperti rassicurano: non si tratta di un'emergenza. Il West Nile Virus (WNV) è ormai endemico in Italia e la sua diffusione segue un andamento stagionale, con un picco previsto tra metà agosto e settembre. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, al 31 luglio 2025 sono stati confermati 484 casi totali in Italia, con 36 decessi. Nel 2024, alla stessa data, i casi erano 394 e i morti 32, con una mortalità, quindi, superiore.

La letalità del virus resta bassissima, con una stima di un decesso ogni mille contagi. Circa l’80% degli infetti non sviluppa sintomi, mentre solo lo 0,7–1% può manifestare forme gravi come meningite, encefalite o paralisi, soprattutto in soggetti fragili e over 75.

Il dottor Giovanni Rezza è intervenuto sul West Nile: "Il grosso dei casi di West Nile inizia fra agosto e settembre, a ottobre cominciano a diminuire. Non abbiamo un aumento quest'anno, ma un'estensione sul territorio. Sono ormai decenni, dal 2009 se non sbaglio, che ogni estate abbiamo una ri-emergenza di casi di West-Nile, perché abbiamo l'arrivo degli uccelli migratori malati, che poi lo passano agli animali stanziali. La zanzara si infetta dall'uccello e poi punge l'uomo o il cavallo. Prima però, i casi erano tutti confinati in Veneto e in Emilia Romagna, nelle zone più caldo-umide. Poi si è allargato in Pianura Padana andando verso ovest, prima in qualche provincia della Lombardia, poi verso il Piemonte. Dopo ha fatto una comparsa nella Sardegna occidentale, dove c'è stato qualche caso. Dall'anno scorso, tende a far registrare dei casi in varie zone italiane. Si sono estesi come focolai, dove c'è circolazione virale. A Latina c'erano stati dei casi negli animali, nei cavalli, ma mai in umani. Quest'anno, ce ne sono 6 o 7. Ci sono stati anni con tantissimi casi, altri con meno casi, altri in cui sono aumentati di nuovo... È un po' imprevedibile. Io non credo neanche alla storia dei cambiamenti climatici, perché l'Italia è sempre stato un Paese tropicale part-time. D'estate fa caldo umido, più al Nord che al Sud. Rovigo, Treviso, Padova, Mantova, Modena... c'è una zona vasta con caldo umido. Anche in provincia di Latina ci sono queste condizioni, con tutti i campi e l'ex palude bonificata da Mussolini, una vecchia zona malaria. Non meraviglia neanche tanto che si instauri un ciclo di contagio fra animali infetti. Comunque, su 100 casi, una ventina possono dare sintomi lievi, una febbricola. L'80% dei casi è asintomatico, meno dell'1% presenta effetti gravi.".

Sul caso, è intervenuto anche Francesco Vaia, già direttore generale dell’Istituto Spallanzani di Roma e per la prevenzione al ministero della Salute. "Nessun allarmismoIl virus West Nile è responsabile di una malattia dalla sintomatologia lieve, salvo nelle persone molto anziane, immunodepresse e che hanno altri problemi. È questo il caso, molto probabilmente, delle persone che sono decedute. Ma quando ci sono i morti bisogna fare senza allarmismi una riflessione: c'è bisogno di serietà e responsabilità da parte di chi ha le professionalità giuste. Se è vero che la prevenzione va fatta soprattutto individualmente", proteggendosi dalle punture di zanzara, "c'è bisogno anche di azioni di sistema, portando avanti azioni larvicide in tempi utili. Il nostro bersaglio sono le zanzare, non il virus".

Le autorità regionali, tra cui il presidente del Lazio Francesco Rocca, hanno attivato campagne di disinfestazione straordinarie, ribadendo l’importanza della prevenzione senza generare panico.

Il virus non si trasmette da persona a persona, ma solo tramite la puntura di zanzare infette. Gli esperti raccomandano misure di protezione individuale, come repellenti e zanzariere, ed eliminazione dei ristagni d’acqua per limitare la proliferazione dei vettori.

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