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Liliana Resinovich, la vertebra toracica T2 non sarebbe stata rotta dal preparatore anatomico, 8 luglio udienza per incidente probatorio

Nel corso dell’udienza, verrà conferito l’incarico ai periti Fattorini, Turchi e Sacchi, chiamati a eseguire analisi genetiche, merceologiche e dattiloscopiche su diversi reperti tra cui quelli prelevati a casa di Sebastiano Visintin

01 Luglio 2025

Cadavere trovato a Trieste, si tratta di Liliana Resinovich: il fratello l'ha riconosciuta

fonte: Twitter @storie_italiane

È stata fissata per l’8 luglio l’udienza per l’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Liliana Resinovich, la 63enne triestina scomparsa a dicembre 2021 e ritrovata senza vita nei primi giorni del 2022 nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste. Lo ha deciso la giudice Flavia Mangiante, accogliendo la richiesta della procuratrice Ilaria Iozzi, titolare del fascicolo.

Liliana Resinovich, la vertebra toracica T2 non sarebbe stata rotta dal preparatore anatomico, 8 luglio udienza per incidente probatorio

Nel corso dell’udienza, verrà conferito l’incarico ai periti Paolo Fattorini, Chiara Turchi ed Eva Sacchi, chiamati a eseguire analisi genetiche, merceologiche e dattiloscopiche su diversi reperti: tra questi, un cordino, gli abiti sequestrati nell’abitazione di Sebastiano Visintin (marito di Liliana e unico indagato per il suo omicidio), alcuni coltelli, suole di scarpe, sacchi neri, un braccialetto celeste e nero e un cordino utilizzato per legare un mazzo di chiavi. Gli esperti effettueranno accertamenti anche sulle formazioni pilifere rinvenute sul corpo e sugli abiti della vittima.

La giudice ha invece respinto la richiesta della difesa di Visintin per una nuova perizia medico-legale volta a chiarire le discrepanze tra le due consulenze già agli atti della Procura: quella firmata dai consulenti Fulvio Costantinides e Fabio Cavalli e quella, successiva, del team guidato dalla nota antropologa forense Cristina Cattaneo.

Nel rigettare l’istanza, Mangiante ha ritenuto "non necessario procedere ad ulteriori accertamenti circa le cause della frattura alla vertebra T2" della vittima. L’ordinanza fa riferimento alla relazione Cattaneo, che stabilisce come la lesione fosse già visibile nella TAC effettuata l’8 gennaio 2022, quindi prima che il preparatore anatomico Giacomo Molinari intervenisse sul corpo, l’11 gennaio successivo. Pertanto, secondo la giudice, è da escludere che la frattura sia stata provocata dallo stesso Molinari, come lui stesso aveva ipotizzato in un primo momento.

Tuttavia, la frattura in questione – rileva la consulenza Cattaneo – non rappresenta comunque un elemento decisivo per stabilire o smentire l’ipotesi di omicidio tramite soffocamento esterno, ritenuta compatibile con altri elementi emersi dall’esame autoptico. I legali di Visintin si sono limitati a un commento secco: "Clamoroso!".

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