04 Giugno 2025
Santuario della Bozzola, Garlasco
Il caso del delitto di Garlasco del 2007 si allarga e ora spunta un memoriale del Santuario della Bozzola scritto da Cleo Stefanescu (ora in carcere per omicidio), nipote di Flavius Savu, l'uomo condannato per estorsione ai danni del rettore del Santuario don Gregorio Vitali nell'ambito di un presunto scandalo a luci rosse che avrebbe coinvolto il prelato. Nel memoriale si legge che nel Santuario "c'era un grosso giro di pedofilia e una specie di prostituzione", che "i ragazzi venivano pagati 2-3mila euro per rapporti sessuali" e che "venivano organizzati riti satanici per indurre i ragazzi a fare orge e cose molto brutte a sfondo sessuale".
Secondo le dichiarazioni del latitante romeno Flavius Savu, condannato per estorsione ai danni di Don Gregorio Vitali nell'ambito di un presunto scandalo a luci rosse che avrebbe coinvolto il prelato, il santuario sarebbe stato frequentato da alcuni ragazzi della zona. Ipotesi rilanciata da Cleo Koludra Stefanescu, il nipote di Savu, che sostiene di essere stato informato dallo zio di quanto avveniva alle Bozzole. Dichiarazioni che Stefanescu ha scritto in un memoriale consegnato al suo legale. Il testo è datato 28/05/25 e ora è all'attenzione della Procura di Pavia nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco.
"Mio zio Savu un giorno in confidenza - si legge nel documento - mi disse che aveva conosciuto una ragazza di Garlasco di nome (omissis). Lei stessa riferiva a mio zio che c'era un grosso giro di pedofilia e una specie di prostituzione riguardo il Santuario delle Bozzole gestito da un custode che lavorava per (omissis)".
Secondo quanto ricostruito da una sentenza, Savu, latitante, aveva estorto del denaro a don Gregorio Vitali per non diffondere dei video da cui sarebbero emersi incontri sessuali in cui il religioso sarebbe stato coinvolto.
"Preciso che il memoriale me l'ha dato spontaneamente - ha detto all'AGI l'avvocata Guya Portaluppi -. Perché? Questo non lo posso sapere, forse per affezione allo zio. In ogni caso non si fa nessun riferimento esplicito all'uccisione di Chiara Poggi".
"Da quel che so i ragazzi venivano pagati 2-3mila euro per avere rapporti con (omissis). Erano sia minorenni sia maggiorenni oppure (omissis) adescava anche ragazzi con problemi psichiatrici gravi - prosegue il manoscritto in stampatello e penna biro -. Mio zio disse che da quel che sapeva lui era l'unico a sapere che sotto il tappeto all'ingresso c'era la chiave per entrare. Lo stesso mio zio mi riferiva che anche queste persone sapevano dove stava la chiave, le persone che si prostituivano. Mi riferiva che di sera c'era un grande via vai alle Bozzole e si riferiva ai rapporti di (omissis) coi ragazzi. La ragazza riferiva a mio zio il giorno che lo aveva conosciuto alle rotonde di Garlasco che era stata abusata da (omissis)e altre persone. Lei riferiva che aveva raccontato tutto a suo padre e suo padre l'aveva picchiata e le aveva detto di stare zitta. Mio zio mi riferiva che in due occasioni aveva visto una persona che (omissis) vedeva come una specie di divinità in quanto in queste due occasioni vedeva che gli baciava le scarpe e lo chiamava sua eminenza".
Infine, il riferimento ai riti satanici si legge: "Mi riferiva che questo (omissis) faceva riti satanici per indurre i ragazzi a fare orge e cose molto brutte a sfondo sessuale. Mio zio riferiva che tante volte aveva paura che un giorno questi gli toglievano la vita".
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