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Sanzioni per violazione quarantena Covid non valide se non disposte da sindaci, Tribunale di Terni: “Provvedimenti Asl nulli per carenza di potere”

Il Tribunale di Terni ha emesso una sentenza ammettendo che le sanzioni per la violazione della quarantena durante il Covid non sono valide. Solo il sindaco poteva decidere, non l’Asl

11 Aprile 2025

Quarantena non vaccinati, ridotta a 5 giorni

Fonte: lapresse.it

Le sanzioni per la violazione della quarantena durante il Covid non sono valide. Il colpo alla legittimità delle misure adottate durante la pandemia arriva dalla giustizia umbra. Con una sentenza (sentenza n. 108 del febbraio 2023), il Tribunale di Terni ha stabilito che la quarantena per positività al virus può essere imposta esclusivamente dal sindaco, in quanto unica autorità sanitaria locale competente in materia.

Tribunale di Terni contro sanzioni per violazione della quarantena, solo il sindaco poteva decidere

Il caso preso in esame dal giudice riguarda una presunta violazione della quarantena disposta nei confronti di un cittadino risultato positivo al Covid. Tuttavia, come rilevato nella motivazione della sentenza, la misura non è stata applicata né deliberata dal sindaco, ma comunicata dal Servizio Sanitario Nazionale attraverso la ASL, che secondo il tribunale non aveva il potere di imporre un obbligo con rilevanza penale.

In tema di sanzioni relative alla violazione delle misure anti-Covid – si legge nella sentenza – la misura della quarantena per la positività al virus, la cui violazione rimane l’unica evenienza penalmente rilevante a seguito della derubricazione a inadempienze amministrative di molteplici inottemperanze alle misure restrittive, può essere applicata esclusivamente dal sindaco quale autorità sanitaria locale.”

Da qui la conclusione netta del giudice: non essendo intervenuta un’ordinanza sindacale, la presunta violazione non può configurarsi come reato, rendendo di fatto nulla la comunicazione dell’ASL per “carenza di potere”.

Una decisione che apre a importanti riflessioni sulle modalità con cui sono state gestite le restrizioni sanitarie negli anni della pandemia, spesso attraverso provvedimenti di urgenza non sempre supportati da fondamenti normativi adeguati.

Non si tratta solo di una questione formale: la pronuncia del tribunale di Terni mette in discussione la validità di migliaia di provvedimenti sanzionatori emessi durante l’emergenza e potrebbe spalancare la porta a ricorsi e richieste di risarcimento.

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