28 Marzo 2025
Nuove informazioni sul caso Emanuela Orlandi. Sono stati pubblicati due documenti inediti del Sismi, datati luglio e agosto 1983, che riferirebbero di un presunto pagamento da parte del Vaticano di un riscatto per liberare la ragazza; negli stessi documenti arriva la smentita da parte della Santa Sede. La giornalista Simona Zecchi, che ha scritto l'articolo su "Il Venerdì della Repubblica" nel quale sono emersi i due documenti, ha affermato che "Sismi, Sisde e Vaticano erano coinvolti fin dall'inizio".
Emanuela Orlandi scompare il 22 maggio 1983 in circostanze ancora avvolte dal mistero. Oggi due documenti inediti del Sismi sembrerebbero raccontare un nuovo pezzo della storia. Il primo documento, datato 27 luglio 1983, si fa riferimento ad un presunto riscatto che sarebbe stato pagato per la ragazza da parte della Santa Sede, tutto espresso al condizionale. Nel testo si fa inoltre riferimento a delle "notizie importantissime" sul Vaticano che il padre di Emanuela Orlandi avrebbe saputo. Il secondo documento invece, datato 12 agosto 1983, fa riferimento ad una riunione avvenuta il giorno precedente presso il Vaticano, in cui erano "presenti le autorità investigative". "In questo consesso, il sostituto della segreteria di Stato, Eduardo Martínez Somalo, smentisce la notizia sul pagamento del riscatto".
La giornalista che ha scritto l'articolo, Simona Zecchi, afferma che "Sismi, Sisde e Vaticano erano coinvolti fin dall'inizio nelle attività investigative", aggiungendo che alla luce di ciò "è impossibile dire, ancora adesso, da parte del Vaticano che non ci sia un dossier risalente nel tempo" sulla vicenda. L'avvocato della famiglia Orlandi, Laura Isgrò, ha commentato così la nuova scoperta: "Non abbiamo mai avuto dubbi sul fatto che in Vaticano esistesse un fascicolo sul rapimento di Emanuela Orlandi ed è questo il motivo per cui dal 2017 ne facciamo richiesta a gran voce: spiace che siamo nel 2025, ne parliamo ancora, ma non lo abbiamo mai visto. Mi auguro che il Vaticano, che ne ha ammesso l'esistenza, lo metta immediatamente nella disponibilità della procura di Roma e della Commissione parlamentare di inchiesta in un'ottica di collaborazione nella ricerca della verità".
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