13 Agosto 2024
L’audio del lato B della famosa cassetta delle torture è stato pubblicato sul Fatto Quotidiano in via inedita e su concessione del fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, oggi martedì 13 agosto 2024. Le frasi che si sentono da questa registrazione sono poche e frammentate, ma il sospetto è sempre stato quello per cui la voce udibile dal nastro potrebbe essere quella di Emanuela Orlandi. Le parole in esso contenute, fanno riferimento a del sangue, mentre si odono lamenti strazianti: "Fa male", dice la protagonista della registrazione e poi ancora "basta, mi sento male" fino alla terribile e ripetuta domanda: "Dio, perchè?". Ad ascoltarla è stato solo Ercole Orlandi, il papà di Emanuela che fino alla morte ha sempre detto di aver avuto l’impressione di riconoscere in quel nastro la voce di sua figlia, soprattutto in quel frammento in cui dice: "Per favore, mi lasci dormire adesso?". La pubblicazione avviene proprio quando il caso è stato riaperto e tre procure stanno indagando sulla scomparsa della 15enne per cercare di risolvere un mistero lungo, fino ad ora, 41 anni: quella romana, quella vaticana e una commissione bicamerale d’inchiesta.
ll 17 luglio del 1983, a meno di un mese dalla scomparsa di Emanuela avvenuta il 22 giugno dello stesso anno, viene spedita una cassetta in via della Dataria, presso la sede dell’Ansa. Quattro giorni prima, un’altra cassetta gemella era stata lasciata sotto il colonnato di San Pietro dai presunti rapitori e prelevata dai funzionari vaticani. Esistono diverse trascrizioni di questo nastro: sul lato A si sentono delle voci maschili che chiedono la liberazione dell’attentatore del Papa Alì Agca in cambio di Emanuela mentre nel lato B, pubblicato oggi sul sito del giornale indipendente, si sente la voce di una ragazza che prova dolore e si lamenta. Oltre al padre, ad ascoltare il nastro sono stati gli agenti del Sismi (Servizio per le informazioni e la sicurezza militare) che all'epoca in un rapporto sul caso dichiarano la ragazza che sta parlando sembra essere "sottoposta a stimolazioni dolorose di intensità variabile e progressivamente crescente".
In sottofondo, si sentono i rumori di almeno due apparecchiature per registrazioni audio-visive, dunque in ballo ci sarebbero i nastri prodotti da due dispostivi diversi: un proiettore che proiettava la scena ed un registratore che registrava il contenuto audio sulla cassetta. Del lato B, poi, eistono almeno due versioni diverse tra loro, per contenuti e durata, cosa che ha avallato l'ipotesi secondo cui ciò che ci è pervenuto potrebbe essere una registrazione di una registrazione, probabilmente tagliata ad hoc, come si può sentire anche all’ascolto. Ancora è ignoto dove possa trovarsi l'originale. Da una ricerca di Pietro Orlandi tra i documenti dell’epoca, è emerso che in quei giorni del 1983, il primo nastro viene fatto analizzare da esperti del Sismi, i quali metto nero su bianco nel rapporto già citato che quella voce "corrisponde a quella di Emanuela". Contrariamente a quanto verbalizzato, però, qualche giorno dopo gli inquirenti dicono al padre di Emanuela, Ercole Orlandi, di aver verificato bene la registrazione e che si tratta di spezzoni di un film porno messi insieme da un mitomane. La versione qui riportata è quella recuperata da Pietro Orlandi nel 2016, a indagini ormai concluse, ed è soltanto una parte della registrazione originale, ora riversata su cd.
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