21 Marzo 2025
L'ex direttore generale della Sogei, Paolino Iorio, ha patteggiato una pena di 3 anni per corruzione, insieme all'imprenditore Massimo Rossi. I due erano indagati per corruzione impropria ed erano stati arrestati in flagranza di reato nell'ottobre scorso, dopo che Rossi aveva versato una tangente di 15mila euro nelle mani di Iorio. All'ex dirigente della Sogei il gip ha revocato gli arresti domiciliari.
Paolino Iorio e Massimo Rossi hanno patteggiato una pena di 3 anni per corruzione davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma. I due erano stati arrestati nell'ottobre del 2024 nell'ambito di un'inchiesta della Procura romana (che riguarda anche altri 18 indagati tra cui Andrea Stroppa) relativa a diverse procedure d'appalto: gli uomini della guardia di finanza avevano trovato Iorio e Rossi in flagranza di reato, mentre l'ex direttore generale di Sogei intascava una tangente di 15mila euro. “Non so che ci facciano quei soldi nella mia giacca” aveva detto Iorio ai finanzieri dopo il ritrovamento. In seguito i militari avevano trovato in casa sua circa 100mila euro in contanti.
Il giudice ha disposto per Iorio la revoca della custodia cautelare agli arresti domiciliari, tornando quindi in libertà, mentre a Rossi viene concessa la possibilità di uscire dai domiciliari per due ore e mezza al giorno. Entrambi hanno proposto un risarcimento di 250 mila euro. L'ex direttore di Sogei era finito inizialmente in carcere dopo che la Procura di Roma aveva ottenuto l'aggravamento della misura cautelare, in quanto per gli inquirenti il manager avrebbe "cancellato dal sistema di videosorveglianza della sua abitazione le immagini dei giorni prima dell'arresto". Iorio è stato difeso dagli avvocati Giorgio Perroni e Bruno Andò.
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