07 Marzo 2025
Fonte: imagoeconomica
La sentenza della Cassazione sul caso Diciotti stabilisce che il governo dovrà risarcire i 41 migranti trattenuti e che nel 2019 avevano presentato ricorso. Chiesti danni da 42mila a 71mila euro ciascuno. La somma totale può toccare i 2 milioni e 900 mila euro. Ira del governo. Meloni: "Non avvicina cittadini a istituzioni", Salvini: "Altra invasione di campo".
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dal cittadino eritreo Kefela Mulugeta Gebru, uno dei migranti trattenuti a bordo della Diciotti per dieci giorni, dal 16 al 25 agosto del 2018. L'ordinanza avrà valore decisivo per tutte le azioni civili contro l’Italia presentate dai profughi a bordo della nave: si tratta in totale di 41 cause.
"L'obbligo del soccorso in mare corrisponde a una antica regola di carattere consuetudinario", scrivono i giudici delle sezioni unite della Cassazione. "L'obbligo - aggiungono i giudici - rappresenta il fondamento delle principali convenzioni internazionali, oltre che del diritto marittimo italiano e costituisce un preciso dovere per tutti i soggetti, pubblici o privati, che abbiano notizia di una nave o persona in pericolo esistente in qualsiasi zona di mare in cui si verifichi tale necessità e come tale esso deve considerarsi prevalente su tutte le norme e gli accordi bilaterali finalizzati al contrasto dell'immigrazione irregolare".
"Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno condannato il governo a risarcire un gruppo di immigrati illegali trasportati dalla Nave Diciotti perché il governo di allora, con ministro dell'Interno Matteo Salvini, non li fece sbarcare immediatamente in Italia. Lo fanno affermando un principio risarcitorio assai opinabile, quello della presunzione del danno, in contrasto con la giurisprudenza consolidata e con le conclusioni del Procuratore Generale". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un passaggio di una dichiarazione.
E ancora: "Non credo siano queste le decisioni che avvicinano i cittadini alle istituzioni, e confesso che dover spendere soldi per questo, quando non abbiamo abbastanza risorse per fare tutto quello che sarebbe giusto fare, è molto frustrante".
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