Martedì, 21 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Papa Francesco contro l'atteggiamento delle suore: "Sono brutte con la faccia di aceto, non sono affabili e non attira la gente"

Nel corso di un’altra udienza con associazioni cattoliche dedicate all’educazione (Uciim, Aimc, Agesc), il Papa ha anche lanciato un forte appello contro il bullismo nelle scuole

05 Gennaio 2025

Papa Francesco contro l'atteggiamento delle suore: "Sono brutte con la faccia di aceto, non sono affabili e non attira la gente"

fonte: Twitter @Dimsuonosoft

“A volte nella mia vita ho trovato qualche suora che aveva la faccia 'di aceto' e questo non è affabile, questa non è una cosa che aiuta ad attirare la gente, l'aceto è brutto e le suore con la faccia di aceto… non parliamone!”, ha detto Papa Francesco con un tono che ha suscitato sorrisi tra i presenti.

La frase durante un’udienza al XV Capitolo generale elettivo dell’Unione Santa Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola, Papa Francesco ha affrontato con il suo stile diretto e schietto temi delicati che spaziano dalla vita religiosa alla scuola.

Francesco ha insistito sull'importanza di uno stile di vita affabile e amorevole, ricordando le parole di San Giovanni Paolo II: “L'impegno costante della propria santificazione, una seria preparazione teologica e professionale e uno stile di vita affabile e amorevole verso tutti, specialmente verso i giovani”.

Papa Francesco ha invitato le suore a promuovere un umanesimo cristiano attraverso risposte creative ai bisogni del tempo presente, collegandosi anche all'istruzione: “La scuola è una missione, non dimenticatelo! Capire il presente per comprendere il futuro, in cammino con la Chiesa, non ferme – i morti sono fermi!”

Papa Francesco parla di bullismo, una preparazione alla guerra

Nel corso di un’altra udienza con associazioni cattoliche dedicate all’educazione (Uciim, Aimc, Agesc), il Papa ha lanciato un forte appello contro il bullismo nelle scuole. “Con il bullismo ci si prepara alla guerra e non alla pace”, ha dichiarato. Francesco ha parlato ai ragazzi con grande empatia, invitandoli a pronunciare insieme a lui un impegno collettivo: “Mai fare il bullying! Lo diciamo tutti insieme? Dai! Mai fare il bullying!”

Il Pontefice ha sottolineato che la scuola deve essere un luogo dove “immaginare la pace” e porre le basi per un mondo più giusto e fraterno, promuovendo una cultura della responsabilità e dell’incontro tra generazioni. “La scuola ha bisogno di speranza, quella speranza che supera ogni desiderio umano, perché apre le menti e i cuori sulla vita e sulla bellezza eterna.”

Papa Francesco ha concluso con un invito a tutti gli educatori e le religiose: elaborare e trasmettere una nuova cultura fondata su valori inclusivi, in grado di affrontare sfide globali come le crisi ambientali, sociali ed economiche. “Sentitevi chiamati a trasmettere la bellezza, il vero e il buono. Lavorate per la pace, mai per la guerra.”

Le parole del Papa, in bilico tra rimproveri affettuosi e riflessioni profonde, offrono spunti di cambiamento per il mondo dell’educazione e della vita religiosa, in linea con una visione di Chiesa che guarda al futuro senza perdere di vista le radici.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x