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Manovra, testo blindato in Senato dopo seduta lampo in commissione, Liris di FdI dimesso da relatore: “Si torni alla doppia lettura”

L’approvazione della legge di bilancio in Aula è prevista per sabato con il voto di fiducia, le opposizioni denunciano un “Senato usato come passaggio burocratico”

27 Dicembre 2024

Manovra, testo blindato in Senato dopo seduta lampo in commissione, Liris di FdI dimesso da relatore: “Si torni alla doppia lettura”

Senato della Repubblica, 2022 (fonte: Lapresse)

La legge di Bilancio, dal valore complessivo di 30 miliardi di euro, che ha già ricevuto l’approvazione finale della Camera il 20 dicembre scorso, è arrivata in Senato in forma blindata. I tempi stretti per evitare l’esercizio provvisorio, che scatterebbe in assenza di un'approvazione entro il 31 dicembre, hanno lasciato poco spazio al confronto, secondo le opposizioni, una modalità di approvazione che ha suscitato forti critiche, non solo da parte della minoranza.

Si dimette il relatore di FdI

Il senatore di Fratelli d’Italia, Guido Liris, ha scelto di dimettersi dal ruolo di relatore della manovra durante la seduta della commissione Bilancio di questa mattina. “Chiedo al presidente" (della commissione Bilancio, ndr) di farsi mediatore perché non ci sia più la singola lettura, perché si torni alla doppia lettura dopo il 2018. Era una volontà per la maggioranza di dire questa cosa qui", ha spiegato Liris, invitando la maggioranza a tornare su questa scelta procedurale.

In effetti gli esponenti di maggioranza non hanno presentato alcun emendamento alla Manovra in Senato, contro i circa 800 elaborati dalle opposizioni.

“Senato usato come passaggio burocratico”

Le parole di Daniele Manca, capogruppo del Partito Democratico in commissione Bilancio, riflettono una forte critica alla gestione della manovra: “"C'è una prassi che si è consolidata, che rappresenta un pericolo per il Parlamento: se tutte le volte, anche quando non ci sono delle scadenze, i disegni di legge vengono di fatto blindati dopo una lettura significa che la maggioranza, che è ormai alla terza legge di Bilancio, sceglie di utilizzare il Parlamento come un passaggio burocratico, non come luogo di elaborazione di proposte. È umiliante per il Parlamento e non è utile per la stessa maggioranza e il governo”, ha proseguito il senatore del PD in commissione Bilancio.

La maggioranza, invece, difende la manovra. Federico Freni, sottosegretario al Tesoro, ha dichiarato che con questa legge di bilancio il governo “ha scelto di destinare 17 miliardi su 30 proprio al taglio delle imposte”, sottolineando l’impatto positivo che la manovra dovrebbe avere sulle buste sulle buste paga di 14,3 milioni di lavoratori, con un aumento rispetto agli anni precedenti, almeno secondo le stime del governo.

Dall’opposizione, Riccardo Magi di Più Europa ha lanciato un duro attacco, definendo la manovra “meschina” e “deludente”. Ha accusato il governo di aver replicato quanto in passato criticava, ovvero “commissariare la democrazia” con un testo già chiuso e privo di possibilità di emendamenti.

Il testo è adesso in esame in Aula senza il mandato del relatore per l’avvio della discussione generale, al termine della quale il governo porrà la questione di fiducia che sarà votata domattina. Le dichiarazioni di voto inizieranno attorno alle 10, mentre il voto finale è previsto per la tarda mattinata.

 

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