19 Dicembre 2024
Processo Open Arms. Matteo Salvini raggiunge il Gazebo per la raccolta firme a Ponte Milvio
Domani è attesa la sentenza di primo grado del Tribunale di Palermo che potrebbe segnare una svolta nel processo contro Matteo Salvini, imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio per aver bloccato lo sbarco in Italia di 147 migranti a bordo della nave Open Arms nell’agosto 2019.
L’esito del giudizio non avrà solo un peso personale per l’attuale segretario della Lega, ma potrebbe riverberarsi sul quadro politico nazionale, già segnato da tensioni interne alla maggioranza di governo.
Lo scorso 13 settembre i pm della Procura di Palermo Geri Ferrara, Marzia Sabella e Giorgia Righi hanno chiesto la condanna di Salvini a 6 anni di carcere perché, hanno affermato durante la requisitoria il “porto sicuro doveva essere rilasciato senza indugio e subito, il diniego è stato in spregio delle regole e non per proseguire in un disegno governativo” e hanno proseguito: “I diritti dell’uomo – hanno sottolineato - vengono prima della difesa dei confini”.
La sentenza arriva dopo un processo di primo grado durato 3 anni, con un totale di 24 udienze e 45 testimoni. L’attuale ministro delle infrastrutture era all’epoca dei fatti ministro dell’interno del governo formato dalla alleanza tra M5S e Lega e nell’agosto 2019 aveva impedito lo sbarco di 147 persone, tra cui dei minori, soccorsi nel Mar Mediterraneo dalla nave della ong Open Arms nel corso di 3 salvataggi.
La Lega e il governo sono scesi in campo per difendere il ministro. Nella giornata di ieri la premier Giorgia Meloni a difeso il ministro delle Infrastrutture del suo esecutivo affermando alla Camera che “A Salvini va la solidarietà di tutto il governo”. Ma non solo.
Nei giorni scorsi era arrivate anche le parole del ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani: “Sono convinto che Salvini debba essere assolto”, ha affermato a margine del summit del Partito popolare europeo a Bruxelles, a proposito della sentenza per il processo Open Arms, attesa per domani a Palermo.
Solidarietà espresso anche da Attilio Fontana, per il quale una condanna “sarebbe una cosa incredibile per il nostro Paese, talmente aberrante, anche dal punto di vista giuridico che non voglio nemmeno pensarci. Sarebbe veramente una violazione dei principi più basilari del diritto. Io sono assolutamente convinto e voglio essere convinto che Salvini venga assolto”.
Se il governo quindi appare compatto nella difesa del ministro delle Infrastruttre, nei giorni scorsi sono emerse alcune tensioni interne alla Lega e alla maggioranza soprattutto in relazione alle nomine e ai nuovi equilibri interni al partito guidato da Salvini.
C’è chi affermerebbe infatti che le nomine in corso di finalizzazione nelle partecipate di Ferrovie dello Stato possano dipendere dal peso politico di Salvini a seguito del verdetto sul caso Open Arms.
Le nomine ancora in ballo si incrociano con quella già avvenuta di Claudio Gemme come ad di Anas in quota Lega, una carica attualmente detenuta da Aldo Isi, che invece sarebbe pronto a muoversi verso RFI, mentre Strisciuglio andrebbe a Trenitalia e Corradi a Fs International, come ricostruito in esclusiva dal Giornale d’Italia.
Le nomine relative alle quattro aziende di Ferrovie dello Stato potrebbero arrivare dopo la sentenza su Matteo Salvini relativa al processo Open Arms, che secondo qualcuno potrebbe influire sulla conferma delle nomine. Il vertice di maggioranza degli scorsi giorni aveva fatto inoltre emergere delle fratture in parlamento sull’abbassamento del canone Rai tra Lega e Forza Italia, da portare da 70 a 90 euro secondo un emendamento leghista.
Si è chiusa invece la partita per decidere il nuovo direttore dell’Agenzia delle Entrate, che come ha anticipato in esclusiva il Giornale d’Italia è Vincenzo Carbone, attuale Vicedirettore Capo Divisione Contribuenti e vicedirettore vicario dell'Agenzia. Seguivano a ruota i nomi di Gabriella Alemanno, sulla cui nomina è in corso un lotta interna a FdI, Luigi Vinciguerra in quota Lega e Roberto Alesse.
Carbone avrebbe il supporto di una parte di FdI, FI e alcune correnti della Lega, mentre Salvini sosterrebbe più la nomina della Alemanno, sorella dell’ex-sindaco di Roma e attuale commissaria Consob.
C’è tensione inoltre nella Lega in riferimento alla proposta di Salvini di posticipare le elezioni regionali in veneto dal 2025 al 2026, un suggerimento che è stato accolto con cautela da Zaia: «Non so dire cosa accadrà», ha affermato il governatore del Veneto. «Immagino ci voglia un provvedimento di legge per prorogare la durata di una legislatura, non solo della mia Regione ma anche di altre Regioni che hanno votato nel 2020».
Se dovesse essere condannato, Salvini potrà ricorrere in appello in secondo grado ed eventualmente in Cassazione come ultimo grado di giudizio. In caso di assoluzione invece la procura potrà impugnare la sentenza e ricorrere al giudizio della Corte d’appello.
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