13 Dicembre 2024
Danilo Iervolino, fonte: imagoeconomica
L'imprenditore ed ex patron della Salernitana Danilo Iervolino è stato condannato a 4 anni per "corruzione verso alti dirigenti al Ministero del Lavoro". Non solo Iervolino in quanto è stato condannato a 5 anni il segretario della Cisal Francesco Cavallaro, a 2 anni e 8 mesi Mario Miele, ex factotum del patron della Salernitana e dell'università telematica UniPegaso della quale Iervolino è stato presidente. Assoluzione piena invece per il docente Francesco Fimmanò.
Danilo Iervolino è stato condannato a 4 anni di carcere per "corruzione nei confronti di alti dirigenti al Ministero del Lavoro". Per l'ex patron della Salernitana anche divieto di contrattare con la pubblica amministrazione.
L'indagine del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coordinata dalla Procura di Napoli, ha riguardato, in particolare, la concessione da parte del Ministero, attraverso due suoi dirigenti di un parere favorevole, in precedenza negato, alla divisione del patronato Encal-Inpal in Encal-Cisal e Inpal.
Due dirigenti del Ministero, vale a dire Concetta Ferrari e Fabia D'Andrea, si sarebbero adoperate per fare avere al segretario generale del sindacato Cisal dell'epoca, Francesco Cavallaro, il parere favorevole già negato dal ministero alla divisione del patronato Encal-Inpal in Encal-Cisal e Inpal conservando i vantaggi economici e patrimoniali che altrimenti sarebbero andati persi. Un favore, secondo gli inquirenti, che avrebbe concesso Concetta Ferrari in cambio dell'assunzione del figlio, Antonio Rossi all'Università Telematica Pegaso e Fabia D'Andrea per favorire le progressioni lavorative di due sue conoscenti. Entrambe sono state rinviate a giudizio.
5 anni per Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal, con interdizione perpetua dai pubblici uffici e il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per 5 anni. Condannato a 2 anni e 8 mesi invece Mario Rosario Miele, collaboratore di Iervolino. Francesco Fimmanò, direttore scientifico dell'università Pegaso, è stato invece assolto.
I pubblici ufficiali Concetta Ferrari e Fabia D'Andrea, entrambe dipendenti del ministero del Lavoro, sono state rinviate a giudizio e il processo è in corso davanti al tribunale di Napoli.
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