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Vannacci prosciolto da accusa di diffamazione: "Matrimonio gay tra carabinieri non è normale, disturba pensiero e valori comuni", il fatto non sussiste

Il Gup militare di Roma: "Il fatto non sussiste", al centro della vicenda alcune frasi del libro 'Il mondo al contrario' rivolte a un altro militare

13 Dicembre 2024

Il generale Vannacci prosciolto dall'accusa di diffamazione, il tribunale: "Il suo libro non contiene espressioni offensive"

Roberto Vannacci, fonte: imagoeconomica

Il Gup militare di RomaDaniela Melchiorre, ha pronunciato una sentenza di non luogo a procedere "perché il fatto non sussiste" nei confronti del generale ed europarlamentare leghista Roberto Vannacci accusato di diffamazione nei confronti di un militare a seguito della pubblicazione del suo libro 'Il mondo al contrario'. La Procura militare aveva sin dall'inizio richiesto l'archiviazione del procedimento. Tuttavia, il Giudice per le indagini preliminari aveva deciso di procedere con un'imputazione coatta, portando il caso a giudizio. Durante l'udienza, la Procuratrice Militare Antonella Masala ha ribadito la richiesta di proscioglimento dell'imputato, presente in aula al momento della sentenza.

"Sono molto soddisfatto dell’esito pienamente assolutorio del processo", ha dichiarato il legale Giorgio Carta, difensore del generale Vannacci. "Questa sentenza conferma una verità da noi sempre sostenuta: il libro del generale non contiene espressioni offensive né incita all'odio o alla violenza, come invece ipotizzato nelle denunce iniziali. Inoltre, questa decisione segna la chiusura positiva di tutti i procedimenti penali militari avviati contro il mio assistito, permettendogli di concentrarsi con serenità sull'attività parlamentare demandatagli da oltre mezzo milione di elettori", ha concluso l'avvocato difensore del generale. Il processo era nato da un'indagine della procura militare, che però già in fase investigativa aveva chiesto l’archiviazione. Era stato il gip a ribaltare la scelta dell'accusa. È stato poi il giudice per l'udienza preliminare a porre fine alla vicenda, ritenendo infondate le accuse di diffamazione, d'accordo con la stessa procura che aveva inizialmente chiesto l'archiviazione del caso.

Ne 'Il mondo al contrario', il generale aveva espresso la sua visione a 360 gradi. Al centro della vicenda giudiziaria c'erano alcune frasi del libro e alcuni giudizi del generale sull'unione civile di un militare dell'arma dei carabinieri. Il libro era diventato un vero e proprio caso editoriale, con centinaia di migliaia di copie vendute. Il generale aveva scritto: "L'aspirazione dei gay sarebbe quella di vedere i lori rapporti sentimentali e sessuali parificati al tutto a quelli eterosessuali. La percentuale di gran lunga più consistente di chi è rimasto se non turbato, almeno sconcertato e turbato dal video, dimostra che un matrimonio gay non è normalità", riferendosi al caso di un matrimonio tra un carabiniere omosessuale e il suo compagno. "Se tale eccentricità viene ostentata, come nel caso del bacio, delle grandi uniformi, delle sciabole e del video largamente diffuso, va anche a disturbare il pensiero e i valori comuni. E quest’ultimo effetto è quello che io temo fosse invece ricercato nel dare diramazione capillare al filmato" commentava Vannacci. Anche per questo il generale era stato duramente criticato da numerosi esponenti politici e della società civile, oltre che per altre opinioni espresse nel libro. Le critiche in particolar modo erano rivolte ai pensieri scritti da Vannacci sulle persone omosessuali.

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