02 Ottobre 2024
fonte Imagoeconomica
Durante una cena ad Hammamet in Tunisia, lo scorso 21 settembre, 4 agenti 007 italiani sono rimasti intossicati dopo aver bevuto un “liquore artigianale”. Uno di loro, Giuseppe Maio di 60anni, è morto in seguito all'avvelenamento. Alla cena erano presenti una decina di agenti segreti e alcuni di loro sono stati ricoverati nel reparto anti-veleni di Tunisi ma non sono in pericolo di vita. Secondo alcune fonti, 2 persone sarebbero in coma, un ex agente dell'Aise in pensione e un carabiniere. Gli ospiti della cena erano tutti agenti in pensione. Sulla vicenda si è già mosso il Copasir.
Il liquore artigianale servito ai commensali dal padrone di casa, anche lui rimasto intossicato, era un persichetto alla pesca nel quale erano stati lasciati dentro i noccioli del frutto. Secondo gli inquirenti, sarebbero stati proprio questi noccioli ad aver sprigionato la sostanza letale, l'acido cianitrico. Infatti, all'interno dei noccioli, potrebbe esserci un seme, l'armellina, che contiene l'amigdalina, una sostanza che può liberato il cianuro. La maggior parte dei commensali ricoverati non è in pericolo di vita, discorso diverso per l'ex agente dell'Aise che potrebbe riportare danni neurologici.
Per alcuni l'ipotesi sarebbe di uno “sfortunato incidente domestico”, per altri invece di un “qualcosa di più”, dato che si trattava di agenti 007 in pensione. Si tratterebbe, secondo alcune fonti, di agenti non più organici all’intelligence, che dopo aver lasciato il servizio operativo sono andati in pensione.
È emerso, però, che tutti facevano parte di una squadra che ha partecipato all’arresto di Angelo Salvatore Stracuzzi, il 57enne “re del calcestruzzo” arrestato ad agosto in Tunisia. Stracuzzi era coinvolto in un’inchiesta nella quale si ipotizzano i reati di “trasferimento fraudolento di valori, turbata libertà degli incanti ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso”. Inoltre, il “re del calcestruzzo” era stato oggetto di provvedimenti patrimoniali e di sorveglianza speciale per i suoi presunti legami con la Cosa Nostra agrigentina.
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Fonti giudiziarie tunisine hanno confermato che la morte dell’agente italiano, Giuseppe Maio, è avvenuta per “avvelenamento da cianuro”. Gli inquirenti, però, non hanno potuto verificare la quantità contenuta nel liquore perché il proprietario di casa ha svuotato la bottiglia nel lavandino prima dell’arrivo della Brigade Criminelle della Polizia tunisina. Alcune fonti riportano anche voci di un “festino” a base di “alcol, prostitute e droga”, durante il quale sarebbe avvenuto il decesso. L’indagine è tuttora in corso e i dettagli sugli esami e i risultati dell’autopsia sono coperti dal segreto istruttorio.