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Genova, dopo gli scontri durante il derby gli ultrà rischiano le accuse di devastazione e saccheggio

Finora sono otto gli arresti, ma decine di tifosi di Genoa e Samp sono nel mirino di Procura e Digos. In caso di condanna previste pene dagli 8 ai 15 anni

30 Settembre 2024

Genova, dopo gli scontri durante il derby gli ultrà rischiano le accuse di devastazione e saccheggio

Dopo gli arresti di otto ultrà di Genoa e Samp, scatta ora la maxi inchiesta della Digos di Genova sugli scontri al derby della Lanterna dello scorso 25 settembre. Tafferugli andati in scena prima e dopo la partita di Coppa Italia che hanno portato al ferimento di quasi cinquanta persone, di cui almeno quaranta operatori di polizia e carabinieri. Nel mirino delle indagini ci sono decine e decine di tifosi che rischiano di finire seriamente nei guai. Anche perché la Procura sta valutando la possibilità di contestare ai violenti il reato di devastazione e saccheggio. Accuse che, in caso di condanna, prevedono pene pesantissime: dagli otto ai quindici anni di reclusione. Da questa mattina comincerà l’analisi dei tanti filmati girati dalla polizia scientifica o acquisiti dalle telecamere di videosorveglianza della zona che hanno ripreso i violenti in azione. I poliziotti dovranno identificare i tifosi ed attribuire loro una condotta illecita precisa. In questo caso si può operare con calma anche perché non ci sono più le 48 ore di tempo limite previste dagli arresti in differita. Ma l’asso nella manica in mano agli investigatori è anche nelle chat degli otto telefonini sequestrati e copiati agli ultrà arrestati subito dopo gli scontri grazie alla flagranza differita. All’interno ci potrebbero essere elementi determinati per il prosieguo dell’inchiesta.

Tutto il materiale raccolto farà parte di una maxi informativa che sarà consegnata al nono piano di palazzo di giustizia di Genova e andrà a costituire la parte fondamentale dell’inchiesta sugli scontri. I reati ipotizzati sono quelli di lancio pericoloso, porto abusivo di oggetti atti ad offendere, rissa, danneggiamento, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Ma la Procura guidata dal procuratore Nicola Piacente sta valutando anche di contestare agli ultrà violenti un capo d’imputazione ben più grave rispetto ai reati tipici da stadio. E cioè, appunto, l’accusa di devastazione e saccheggio. Reato che, però, ha paletti ben precisi per poter essere preso in considerazione.

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