26 Giugno 2024
Cocaina (fonte LaPresse)
I numeri emersi nella conferenza stampa di presentazione della Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024 sono allarmanti. Nel 2023 sono aumentati gli accessi al pronto soccorso e anche i ricoveri. Inoltre si è abbassata l'età media dei consumatori. La droga più usata da chi finisce in ospedale è la cocaina, seguita da oppiacei, cannabinoidi e sostanze stimolanti o allucinogene.
"Nel 2023 sono stati 8.596 gli accessi in pronto soccorso per patologie direttamente droga-correlate: il 5% in più rispetto all'anno precedente. Hanno riguardato nella maggior parte uomini (67%) e persone di età compresa tra i 25 e i 44 anni (41%) e tra i 45 e i 64 anni (24%) e quasi il 10% minorenni. La metà degli accessi riguarda casi di psicosi indotta da droghe, il 44 % abuso di droghe senza dipendenza e il 6% dipendenza da droghe. Il 12% di questi accessi ha portato al ricovero in ospedale, di cui un terzo nei reparti di psichiatria". Così il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto a Chigi alla conferenza stampa di presentazione della Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024.
"Il 70% dei ricoverati ha un'età tra i 25 e i 54 anni - ha aggiunto il ministro Schillaci - rispetto alla sostanza stupefacente riportata nella diagnosi principale, i ricoveri direttamente attribuiti al consumo di cocaina sono stati il 25%, quelli riferiti al consumo di oppiacei il 17%, quelli al consumo di cannabinoidi il 6% e quelli correlati al consumo di sostanze stimolanti o allucinogene l'1,2%. Il 65% dei ricoveri ha una diagnosi di dipendenza e il 32% una diagnosi di abuso".
"La metà degli accessi riguarda casi di psicosi indotta da droghe, il 44 % abuso di droghe senza dipendenza e il 6% dipendenza da droghe. Il 12% di questi accessi ha portato al ricovero in ospedale - ha spiegato ancora il Ministro - di cui un terzo nei reparti di psichiatria".
"Rispetto alla sostanza stupefacente riportata nella diagnosi principale, i ricoveri direttamente attribuiti al consumo di cocaina sono stati il 25%, quelli riferiti al consumo di oppiacei il 17%, quelli al consumo di cannabinoidi il 6% e quelli correlati al consumo di sostanze stimolanti o allucinogene l'1,2%. Il 65% dei ricoveri ha una diagnosi di dipendenza e il 32% una diagnosi di abuso", ha precisato il ministro Schillaci.
La fascia d'età più colpita è tra i 25 e i 54 anni. "L'analisi dei ricoveri si basa sulle schede di dimissione ospedaliera e l'ultimo dato consolidato si riferisce al 2022 con 6.555 ricoveri con diagnosi principale droga correlata. Il 70% dei ricoverati ha un'età trai 25 e i 54 anni".
"Abbiamo un abbassamento dell'età del primo approccio della popolazione giovanile alla droga. Secondo i dati del 2023 quasi 960mila giovani tra i 15 e i 19 anni (il 39% della popolazione studentesca, 4 studenti su dieci) hanno assunto nella loro vita almeno una volta una sostanza psicoattiva illegale e oltre 680mila (più di un quarto della popolazione studentesca) lo hanno fatto nel corso dell'ultimo anno". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, alla conferenza sulla relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024.
"Sul fronte della prevenzione - ha aggiunto - la componente famiglia è la più importante. Secondo uno studio recentemente condotto, due quinti dei genitori di studenti tra i 9 e i 14 anni - che frequentano 20 scuole di Roma - relativamente al consumo di sostanze cannabinoidi hanno un atteggiamento di tolleranza e la metà ritiene che consumo di alcol e cannabinoidi va contestualizzato prima di essere giudicato. Questo significa che bisogna lavorare molto per far aumentare la consapevolezza".
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