17 Maggio 2024
Massimo Galli, fonte: imagoeconomica
Guai in vista per l'infettivologo Massimo Galli. La procura ha chiesto una condanna a 1 anno e 10 mesi nell'ambito dell'inchiesta Concorsopoli alla Statale. Galli, volto noto durante la pandemia per aver incessantemente consigliato le dosi di vaccino Covid, spesso balzando da una trasmissione all'altra nella stessa sera, è accusato di aver "favorito un suo allievo al concorso universitario in Statale". Un concorso di 4 anni fa che riguarda Agostino Riva, che vinse il ruolo di professore di seconda fascia in malattie cutanee, infettive e dell'apparato digerente. Possibile che a giugno ci sia la sentenza.
Le accuse per l'ex volto noto della pandemia sono di falso materiale e turbativa d'asta. Il virologo Massimo Galli fu "il regista dell'operazione", non "un concorso vero", piuttosto un bando ritagliato "su misura" con i criteri valutativi predefiniti. Ci sono delle intercettazioni che incastrano sia l'ex primario del Sacco che Riva. L'altro candidato "aveva capito che andare contro Galli significa andare contro una macchina mediatica, perché Galli in quel periodo era uno dei big, andare contro Galli era andare contro Maradona a Napoli", ha spiegato il pm Scalas.
Un paragone che Galli trova "ridicolo", asserendo che parlerà "alla fine del processo". Il tutto avvenì in pieno periodo pandemico, quando come detto, l'infettivologo assieme ad altre virostar come Bassetti, Crisanti, Lopalco, Burioni e Antonella Viola, era tra i medici che spingevano per l'inoculazione del vaccino Covid. Un'ondata di popolarità improvvisa e inarrestabile che per alcuni ancora continua, mentre altri l'hanno sfruttata per candidarsi in politica.
Non è il caso di Galli che invece è andato in pensione ma che in quel periodo, come asserito dal pm, era talmente potente da permettersi di non guardare in faccia nessuno.
"Il bando è del 2019 e il presidente della commissione giudicatrice è Massimo Galli, direttore del dipartimento di Malattie Infettive, una persona che sposta gli equilibri all'interno del dipartimento. Un concorso nato viziato perché calibrato sulle pubblicazioni scientifiche redatte fino ad allora dell'assistente di Galli. Riva aveva lavorato con Galli fin dal 1997, sono due persone che hanno uno stretto rapporto fiduciario. Il problema di questo concorso è che Galli giudica la sua stessa produzione scientifica".
"Era un concorso per Riva, la cooptazione è una procedura lecita in alcuni paesi come gli Usa ma contro la legge in Italia. Per la normativa italiana serve un concorso, una selezione vera, che in questo caso non c'è stata. Quando sono stati messi a punto i criteri valutativi, i commissari sapevano esattamente quali erano i candidati. I criteri valutativi furono ritagliati sul curriculum del singolo candidato. Il profilo di Puoti - ha puntualizzato il pm - non dico che è il doppio di quello di Riva, ma di sicuro è molto più strutturato. Puoti era primario all'ospedale Niguarda e aveva già fatto il professore di seconda fascia a Brescia per 5 anni".
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