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Genova, banda del buco diventa l'incubo delle aziende, furti di attrezzi e materiali per 150 mila euro

I ladri con una tecnica speciale praticano un foro nei muri e fanno razzia di tutto quello che trovano senza lasciare tracce. Carabinieri a caccia di un furgone

28 Aprile 2024

Genova, banda del buco diventa l'incubo delle aziende, furti di attrezzi e materiali per 150 mila euro

Tre colpi in pochi giorni a Genova, tra la Val Bisagno e la Val Polcevera. Ma, soprattutto, un bottino stimato in attrezzature e materiale da lavoro di circa centocinquantamila euro. La banda del buco torna in azione e mette in allerta i titolari di aziende e magazzini di tutta la provincia. I ladri praticano un foro, un buco in un muro con uno speciale e silenzioso martello con un fine preciso: aprire un varco tra mattoni e cemento per arrivare, in questo modo, ad azionare l’apertura delle porte di sicurezza delle aziende. Quindi all’interno fanno razzia. Portando via di tutto e caricando ogni tipo di attrezzatura che trovano, su un furgone posizionato all’esterno. Agiscono soprattutto nel fine settimana quando le aziende sono chiuse e si può agire indisturbati. L’allarme è tale che polizia e carabinieri hanno deciso di aumentare i servizi in borghese soprattutto ne weekend. Ma anche di implementare l’attività investigativa per arrivare a identificare gli autori dei raid. Puntando anche sulla tecnologia. E cioè con l’utilizzo di impianti hi-tech di videosorveglianza ma anche con accertamenti di laboratorio della scientifica in grado da un campione di saliva, di sudore o da un’impronta di arrivare a identificare i soggetti, confrontando il dna raccolto con quelli conservati nelle banche dati della polizia.

Le ricerche degli investigatori si stanno anche e soprattutto concentrando sul furgone dove vengono caricati gli attrezzi rubati. E che grazie alla targa potrebbe permettere agli inquirenti di arrivare alla svolta. In città esiste un sofisticato sistema di lettura delle targhe dei veicoli che permette in tempo reale di monitorare, riconoscere e tracciare i mezzi in transito. Accertamenti in questo senso sono in corso per riuscire a capire se questo sistema può essere utilizzato per risolvere il caso.

Il furto sicuramente più rilevante è stato messo a segno all’interno di un’azienda nautica che ha sede in via Parodi a Ceranesi, in Val Polvecevera. I ladri hanno agito di notte. E dopo aver praticato un foro nel muro - l’azienda si trova in una località isolata e nessuno si è accorto di nulla - hanno aperto la porta di sicurezza. Quindi una volta all’interno, hanno fatto razzia. Rubando attrezzature di ogni genere e materiale navale per oltre centomila euro. A scoprire il furto la mattina successiva è stato lo stesso proprietario che, al momento dell’apertura dell’azienda, ha trovato i locali a soqquadro e molto del materiale sparito. Sul posto si sono recati i carabinieri della stazione che hanno rilevato il furto e raccolto la denuncia. Dalle telecamere presenti nella zona è emerso che i ladri hanno caricato sul furgone tutta la merce prima di dileguarsi.

L'altro giorno, gli altri due colpi. La banda del buco ha messo nel mirino un doppio magazzino di materiale edile che si trova in Lungobisagno Istria, in Val Bisagno. I malviventi hanno agito con la consueta tecnica. La stessa utilizzata durante il colpo a Ceranesi e in questo modo hanno aperto la porta di uno dei due capannoni. I ladri sono stati anche fortunati. Dal momento che le due aziende - una commercializza materiali edili e l’altra è una concessionaria di auto - erano collegate solo da una porta di facile apertura. E dunque hanno potuto fare razzia in entrambe le ditte. Nella prima hanno rubato merce per quarantamila euro, nella seconda il bottino ha un valore di diecimila euro. A dare l’allarme sono stati gli stessi proprietari che si sono accorti del furto e hanno contattato il numero di emergenza 112. 

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