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Genova, si allungano i tempi di chiusura della spiaggia di Priaruggia per amianto, interviene la Procura

Il ritrovamento di frammenti di onduline ha fatto scattare l'interdizione di una frazione del litorale. Ma i controlli di Asl e Arpal potrebbero estendersi

25 Aprile 2024

Genova, si allungano i tempi di chiusura della spiaggia di Priaruggia per amianto, interviene la Procura

Si allungano i tempi per la riapertura della spiaggia di Priaruggia, a Genova. Sulla presenza di amianto fra i ciottoli della spiaggia di Priaruggia, he venerdì ha portato il Comune ha interdire l’utilizzo di quella porzione di litorale, potrebbe intervenire la Procura di Genova. I magistrati stanno attendendo l’informativa sui lavori di campionatura e analisi svolti da Asl 3 e Arpal, prima di aprire un fascicolo. Che, potenzialmente, avrebbe come obiettivo quello di scoprire i responsabili dell’accumulo illecito di quel materiale sulla spiaggia. E verificare se vi siano figure che avrebbero dovuto vigilare sull’esistenza di sostanze nocive e non l’hanno fatto.

Ma non solo, perché se in Procura la possibilità che vengano avviati accertamenti è ritenuta molto probabile, questi potrebbero estendersi ad altre porzioni di bagnasciuga. In base alle verifiche fatte dall’Asl 3 e da Arpal, si tratta di frammentiverosimilmente provenienti da onduline in amianto, levigati e modellati nel tempo sino a essere trasformati, nell’aspetto, in ciottoli. Amianto di produzione umana e della qualità friabile, capace perciò, in determinate condizioni, di liberare fibre pericolose se inalate. Il fatto che questo materiale sia in questa forma fa pensare che possa essere arrivato dal mare e neppure troppo recentemente. Sarebbe quindi verosimile ipotizzarne la presenza anche in altre spiagge. «Per ora le segnalazioni relative a questo materiale riguardano solo Priaruggia - spiega l’assessore comunale all’Ambiente Matteo Campora - Ma valuteremo se chiedere campionamenti anche sulle spiagge vicine». L’ordinanza d’interdizione di venerdì della direzione Ambiente del Comune è arrivato su sollecitazione degli esperti di Asl e Arpal, dopo due tornate di raccolta di campioni e analisi. Secondo le quali il livello di rischio è basso e il quantitativo «non massivo», ma visto che la spiaggia è frequentata anche da bambini, che quindi possono giocare con le pietre, si è preferito optare per una chiusura come misura di estrema cautela.

 

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