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Genova, aumentano i furti di caschi in città, "la refurtiva viene rivenduta nel mercato africano"

Cresce il malcontento tra i centauri: i ladri fanno saltare la serratura dei bauletti e portano via il bottino. Le forze dell'ordine aumentano i controlli

25 Marzo 2024

Genova, aumentano i furti di caschi in città, "la refurtiva viene rivenduta nel mercato africano"

Basta anche la più piccola disattenzione per non rivedere più il casco. Dall’inizio dell’anno, a Genova sono in netto aumento le denunce di furto: almeno il 15 per cento in più rispetto alla fine del 2023. I ladri sono entrati in azione soprattutto nei parcheggi del centro, nella zona di Castelletto e a Levante. Si appostano per individuare la vittima di turno in base alla tipologia del mezzo e del casco: il blitz scatta fulmineo non appena il motociclista si allontana. Il sospetto delle forze di polizia è che in città agisca una banda specializzata. Un po’ come era successo solo qualche anno fa, quando c’era stata una vera e propria razzia di caschi, soprattutto quelli dotati di interfono.

Per gli inquirenti la refurtiva viene venduta in un mercato parallelo: «Abbiamo elementi per poter dire che i caschi rubati a Genova finiscano in Africa», spiega una fonte investigativa. Non è una sorpresa, dato che già in passato sono stati intercettati traffici di motociclette e scooter (ma anche automobili) rubati verso il Marocco: le gang li smontano, li caricano sui furgoni e poi li rimontano appena giunti a destinazione. A quel punto possono essere acquistati con poche centinaia di euro.

L’attenzione di polizia e carabinieri in questo momento è concentrata soprattutto sui caschi, vista l’impennata di casi che si sono verificati nelle ultime settimane. Tanto che pure i meccanici stanno consigliando ai clienti di mettere un ulteriore lucchetto accanto alla solita serratura. Per farla saltare spesso basta avere un po’ di dimestichezza con un cacciavite. Questo rende particolarmente difficile anche solo capire se chi sta armeggiando accanto allo scooter o alla moto è il proprietario del veicolo oppure un malintenzionato: per questo motivo le telecamere che riprendono gli stalli destinati alle due ruote, dove presenti, sono praticamente inutili al fine di identificare i ladri. Ma la rapidità di scasso impedisce soprattutto agli eventuali testimoni di dare l’allarme.

Dall’inizio dell’anno sono almeno una trentina le denunce di chi ha scoperto di essere stato derubato. E va considerato il fatto che non tutte le vittime denunciano: «Chi non è assicurato - continua l’investigatore - oppure chi ha un casco vecchio e di scarso valore, non si rivolge alle forze dell’ordine. Ma in questo modo non abbiamo l’esatta visione del fenomeno». Il consiglio è quello di segnalare sempre il furto. Da non sottovalutare il danno economico che subiscono le vittime del furto. Spesso, oltre a dover ricomprare i caschi (di solito ne spariscono due alla volta), devono cambiare pure il bauletto. Una spesa che si aggira sui trecento euro quando va bene, dai cinquecento in su quando va male. Insomma, oltre alle denunce cresce il malcontento. Così da alcuni giorni sono stati intensificati i controlli nei pressi delle aree riservate alla sosta dei motocicli. Anche con pattuglie in borghese. —

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