19 Marzo 2024
FONTE: Lapresse
Ci risiamo, venerdì 22 marzo, rischia di essere un giorno di caos per la città di Milano a causa dello sciopero indetto dall'Atm che mette a rischio il regolare servizio di metro, bus e tram ma, soprattutto, di mandare letteralmente in tilt tutta l'area urbana del capoluogo meneghino. L'agitazione è stata indetta dal sindacato Al Cobas, ormai da mesi impegnato in una battaglia contro la società che gestisce il trasporto pubblico locale.
Lo sciopero durerà tutte le 24 ore della giornata, ma sono previste due fasce di garanzia. "Venerdì 22 marzo il sindacato Al Cobas ha proclamato uno sciopero che potrebbe avere conseguenze sulle nostre linee dalle 8:45 alle 15 e dopo le 18, fino al termine del servizio", si legge in una nota ufficiale di Atm. Per cui in servizio di metropolitane, bus e tram è garantito soltanto dal turno di inizio fino alle 8.45 e tra le 15 e le 18. Fuori dalle fasce di garanzia non c'è alcuna certezza, ed il pericolo che i mezzi si blocchino molto reale.
Lo sciopero - ha ricordato l'azienda - è stato proclamato "contro la liberalizzazione, privatizzazione e gare d’appalto dei servizi attualmente gestiti dal gruppo Atm e per la reinternalizzazione dei servizi di Tpl in appalto e subappalto; contro il progetto 'Milano Next', per la trasformazione di Atm Spa in azienda speciale del comune di Milano e il conseguente affidamento diretto in house dei servizi, nonché per la loro gratuità".
E ancora: "Per la riattivazione del distanziamento tra conducenti e utenti con inibizione della porta anteriore per la salita e la discesa dei passeggeri, per la pulizia, igienizzazione e sanificazione delle vetture e degli ambienti, per la tutela della sicurezza dei lavoratori più esposti ad atti aggressivi, anche con sistemi di protezione passivi, per la fruizione delle ferie per il personale viaggiante, piani aziendali d’assunzione e trasformazione dei contratti a tempo parziale". I lavoratori del Tpl chiedono anche "l'aumento di 150 euro netti per tutti i lavoratori, a recupero degli insufficienti aumenti dei contratti nazionali" e rivendicazioni su "ulteriori tematiche di carattere aziendale attinenti a indennità ferie, turni particolari e vestiario".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia