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Pedopornografia, 5 arresti in Lombardia, abusi su bambini e neonati, analizzate 117.000 connessioni, 26 persone identificate

La Polizia Postale di Milano ha analizzato oltre 117.000 connessioni, riuscendo a identificare 26 persone, di cui 5 con precedenti specifici

13 Marzo 2024

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Volante della Polizia, fonte: Imagoeconomica.it

Gli agenti hanno eseguito 21 perquisizioni nelle province di Como, Lodi, Monza Brianza, Milano, Pavia e Varese. Gli arrrestati avevano un vasto quantitativo di materiale pedopornografico e l'operazione ha documentato come i cinque abbiano prodotto materiale pedopornografico inducendo giovanissimi, anche di sette-otto anni, a compiere atti sessuali in streaming. La Polizia Postale di Milano ha analizzato oltre 117.000 connessioniriuscendo a identificare 26 persone, di cui 5 con precedenti specifici.

Pedopornografia, 5 arresti in Lombardia, abusi su bambini e neonati, analizzate 117.000 connessioni, 26 persone identificate

Cinque persone sono state arrestate in flagranza di reato in un'operazione finalizzata al contrasto della pedopornografia online condotta dagli agenti della Polizia di Stato di Milano. Uno è stato anche arrestato in quanto, per anni, avrebbe commesso abusi sessuali su due bambine a lui legate lui da vincolo di parentela e su una loro amica. Gli agenti - spiega la Polizia - hanno eseguito 21 perquisizioni nelle province di Como, Lodi, Monza Brianza, Milano, Pavia e Varese. Gli arrrestati avevano un ingente quantitativo di materiale pedopornografico e l'operazione ha documentanto come i cinque abbiano prodotto materiale pedopornografico inducendo giovanissimi, anche di sette/otto anni, a compiere atti sessuali in streaming.

Analizzate 117mila connessioni, identificate 26 persone

La Polizia Postale di Milano ha analizzato oltre 117.000 connessioni, riuscendo a identificare 26 persone, di cui 5 con precedenti specifici, le quali, per restare anonime, avevano creato i profili social utilizzati per compiere le condotte illecite servendosi di caselle di posta elettronica aperte con dati fittizi e accedendo alla rete attraverso Wi-Fi "aperte" o connessioni intestate a terzi. L'attività, posta in essere da personale specializzato attraverso l'utilizzo di moderne tecniche di investigazione, ha consentito di identificare diverse persone coinvolte e di sequestrare numerosi dispositivi informatici all'interno dei quali sono stati rinvenuti migliaia di file multimediali di natura pedopornografica. 

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