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Avellino, operaio 52enne morto in stabilimento Stellantis di Pratola Serra: "Schiacciato da macchinario nel reparto basamento motore"

L'uomo, Domenico Fatigati, era addetto alla manutenzione e dipendente di una ditta esterna, ma al lavoro nello stabilimento di Pratola Serra

22 Febbraio 2024

Avellino, operaio 52enne morto in stabilimento Stellantis di Pratola Serra: "schiacciato da macchinario nel reparto basamento motore"

Un operaio di 52 anni è morto oggi nello stabilimento Stellantis di Pratola Serra (Avellino), situato nell'area industriale di Pianodardine. La vittima, impiegata da un'azienda esterna, sembra sia stata schiacciata da un macchinario nel reparto dedicato al basamento motore. L'incidente si è verificato all'interno dello stabilimento industriale dell'azienda nota come "FCA Stellantis Cia".

Avellino, operaio 52enne morto in stabilimento Stellantis

L'uomo, originario di Acerra e dipendente di un'altra azienda con sede a Foggia, è deceduto nonostante i soccorsi del 118, intervenuto per tentare la rianimazione. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti i carabinieri di Pratola Serra e Avellino, insieme all'ispettorato del lavoro e all'ASL.

Le segreterie provinciali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic ed Uglm di Avellino e le Rsa dello stabilimento irpino hanno proclamato uno sciopero per l'intera giornata nello stabilimento di Pratola Serra. "Un lavoratore che aveva lasciato casa sua per poter svolgere la sua attività - si legge nella nota della Rsa - non tornerà più a casa sua. Nell'esprimere il cordoglio e la vicinanza di tutti i lavoratori della ex Fma alla famiglia del lavoratore deceduto, dichiarano uno sciopero a partire dalle ore 10.30 per tutta la giornata del 22 febbraio". Il tema delle morti sul lavoro è al centro delle manifestazioni promosse in queste ore dai sindacati in tutta la Campania: da Napoli a Caserta, da Benevento ad Avellino

Stellantis già al centro delle polemiche con la protesta dei lavoratori di Pomigliano

Stellantis è già al centro di diverse polemiche legate ai propri operai, che verranno sicuramento alimentate dalla notizia di oggi. Pochi giorni fa, infatti, l’amministrato delegato di Stellantis Carlos Tavares aveva parlato di rischio di 4500 esuberi, in assenza di incentivi per il mercato delle vetture elettriche, nelle fabbriche di Mirafiori e di Pomigliano. “Il settore dell’automobile a breve sarà sconvolto dalla transizione energetica e dalla produzione di auto elettriche – ha spiegato Biagio Trapani della Fim Cisl – e noi oggi abbiamo in Italia le due fabbriche più produttive (Mirafiori e Pomigliano) che sono a rischio esuberi nel giro di pochi anni”.

Quello che chiedono i sindacati è un tavolo urgente con governo e Stellantis per scongiurare il pericolo di lasciare in mezzo alla strada migliaia di lavoratori. “La Fiat Panda che viene prodotta a Pomigliano oggi è tra le auto più vendute – dice il segretario generale Uilm Campania Gerardo Auriemma – però la sua versione elettrica sarà invece prodotta in Serbia dal 2026 e questo chiaramente ci preoccupa”

Inoltre, in queste ultime settimane sono diventate sempre più evidenti i conflitti tra il Gruppo Stellantis e il Governo italiano: i primi infatti rivendicano la necessità di avere aiuti da un punto di vista finanziario, mentre i secondi richiedono garanzie sulle strutture in Italia vista la delocalizzazione di molti modelli, ora costruiti in altri paesi.

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