06 Febbraio 2024
Gabriele Visco, fonte: facebook @lanotizia
Anche Gabriele Visco, figlio dell'ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco e ex dirigente pubblico di Invitalia, è tra le quattro persone agli arresti domiciliari nell'ambito di un'indagine condotta dalla procura di Roma su presunta corruzione e irregolarità in una gara d'appalto milionaria. Si sospetta che questa gara sia stata manipolata attraverso l'intervento di due imprenditori e di un avvocato romano, al fine di assegnare il lavoro a un imprenditore vicino a Visco.
Secondo gli atti dell'inchiesta, è emerso anche un tentativo di agevolare l'assunzione di un conoscente presso una partecipata pubblica e un presunto coinvolgimento in un sistema di consulenze false, mirato a incassare indebitamente pagamenti. Le quattro persone agli arresti domiciliari, tra cui Visco, sono sospettate di aver influenzato la scelta di un bando di gara dal valore superiore a 4 milioni di euro, lubricando il processo decisionale con favori e denaro, fino a incaricare del progetto un imprenditore edile a loro vicino.
Gabriele Visco, in qualità di dirigente pubblico, avrebbe tentato, attraverso la mediazione di un avvocato romano, di favorire l'assunzione di una persona vicina a un costruttore in un'azienda a partecipazione statale. Le indagini preliminari rivelano anche un presunto episodio di corruzione, in cui Visco avrebbe richiesto e ottenuto una consulenza del valore di 230 mila euro da uno studio legale, dove lavorava un avvocato amico. Successivamente, avrebbe fatto restituire la somma pagata per servizi che, a quanto pare, non sono mai stati effettivamente erogati. Questa somma coincide con l'importo sequestrato dalle forze dell'ordine nel corso dell'indagine.
Visco è stato assunto in Invitalia nel 2007, dove ha ricoperto il ruolo di responsabile degli investimenti esteri, della programmazione del controllo di innovazione e della competitività per 17 anni, fino a pochi mesi fa. Invitalia è controllata dal Ministero delle Finanze, guidato dal padre Vincenzo Visco dal 1996 al 2001. L'azienda è coinvolta nel processo di crescita economica del Paese, focalizzandosi su investimenti in settori strategici per lo sviluppo e l'occupazione, nonché nel rilancio del Mezzogiorno. Tra i suoi compiti rientrano anche la gestione degli incentivi nazionali per le imprese innovative e le startup, oltre a fornire servizi alla Pubblica Amministrazione per accelerare la spesa dei fondi comunitari e nazionali, nonché per la valorizzazione dei beni culturali.
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