06 Dicembre 2023
Paolo Calissano
Nella clinica dove Paolo Calissano stava cercando di sconfiggere le sue dipendenze, il suo ex tutor ha avvicinato e circuito un’altra vittima, cui secondo la Guardia di finanza ha sottratto somme ingenti. È uno dei dettagli che emergono dalle carte dell’inchiesta nella quale è indagato l’avvocato genovese Matteo Minna, 54 anni, ex amministratore di sostegno dell’attore morto nel dicembre 2021 dopo aver assunto un mix di farmaci antidepressivi. Minna è accusato di peculato (i tutor son equiparati a incaricati di pubblico servizio), falso e circonvenzione d’incapace, e per questo dall’altro ieri si trova agli arresti domiciliari. Nel 2012, quando Calissano era ricoverato in clinica a Roma, sotto psicofarmaci per cercare di disintossicarsi dalla droga, Minna, che già da sei anni era stato nominato suo amministratore di sostegno, gli fece firmare un contratto di “assistenza legale continuativa”. Un accordo per giustificare – sostengono gli investigatori – buona parte degli ingentissimi prelievi effettuati dai conti correnti dell’attore dall’avvocato genovese, ma che secondo il gip il cliente avrebbe firmato mentre “faceva uso massiccio di benzodiazepine e aveva problematiche cognitive; non lavorava, era malato e non aveva un patrimonio immobiliare consistente da gestire".
Secondo il sostituto procuratore Francesco Cardona Albini ha fatto sparire oltre 500 mila euro a Calissano e altre centinaia di migliaia di euro a persone che a lui erano state affidate (l'artista aveva un amministratore di sostegno dopo il patteggiamento a 4 anni per la cessione di stupefacente a una donna morta nel 2005 durante un coca party nella sua casa di Albaro). Le fiamme gialle hanno inoltre scoperto che, approfittando della possibilità di accedere alla clinica psichiatrica di Lugano per andare a trovare l’attore suo assistito, Minna aveva avvicinato un’altra donna con gravi difficoltà e molto benestante, riuscendo a farsi delegare la possibilità d’intervenire sui conti di quest’ultima.
Il giudice dell’indagine preliminare Milena Catalano, nel decretare l’arresto del legale su richiesta del pubblico ministero: «Il pericolo di reiterazione di condotte analoghe è attuale e comprovato dalla vicenda di M. R., sulla quale sono pendenti indagini per il reato di circonvenzione d’incapace». Il dettaglio sui tempi, molto recenti: «La notizia di reato è pervenuta in Procura nel febbraio 2023, quando la sorella della vittima del raggiro ha denunciato che Minna, conquistata la fiducia della donna, persona affetta da dipendenza da alcol e stupefacenti, si era fatto rilasciare una delega a operare sui suoi depositi. Dai primi accertamenti eseguiti, i finanzieri hanno appurato che dal 31 marzo 2018 al 22 dicembre 2022 sono stati effettuati bonifici dai conti della vittima a quelli dell’indagato per 155.136 euro».
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